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Tennis, Corrado Barazzutti: “La scuola italiana è valida. Abbiamo tre generazioni su cui puntare”
L’Italia è tornata ad avere tre tennisti al terzo turno del Roland Garros dal 1989. Una vita fa, un’era (non solo tennistica) fa. Uno dei protagonisti è ovviamente Fabio Fognini, al quale si sono aggiunti Marco Cecchinato e Matteo Berrettini. Tre protagonisti diversi, con età e stili di gioco differenti. Un risultato soddisfacente, come ha confermato Corrado Barazzutti a La Gazzetta dello Sport.
“Lo diciamo da tempo che nel tennis maschile c’è fermento“, ha commentato il capitano di Coppa Davis. “Fognini, Cecchinato e Berrettini rappresentano tre generazioni diverse: è importante che si sia creato un gruppo capace di trovare nella sana competizione e nell’esempio degli altri una spinta per crescere e maturare“. Ma i progressi non riguardano solo questi tre. “A Roma c’era stato il primo segnale, con Baldi e Sonego. Pure Quinzi è in crescita e dietro ci sono dei giovani interessanti. Soprattutto mi piace sottolineare che Marco e Matteo hanno coach italiani: la nostra scuola allora non è così male“.
Barazzutti si è quindi concentrato su Berrettini. “Possiede qualità tecniche e morali per fare una grande carriera. Gioca molto bene e in campo non ha mai atteggiamenti sbagliati. È serio e ha voglia di crescere“. Ma la punta del movimento resta in ogni caso Fognini. “Per il tennis che ha lo reputo tra i primi al mondo. Meriterebbe il premio di un grande risultato in uno Slam. Secondo me prima o poi ci riuscirà“.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: pagina Facebook Supertennis