Ciclismo

Tour de France 2018: Egan Bernal, il fenomeno pronto a decollare. Gregario di lusso per Froome o licenza di colpire?

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Egan Bernal debutterà in una delle grandi corse a tappe e lo farà al Tour de France 2018. Secondo le gerarchie del Team Sky, il 21enne colombiano gareggerà in qualità di gregario di Chris Froome, per aiutare il neo vincitore della Corsa Rosa a conquistare una storica doppietta Giro-Tour.

Il corridore sudamericano classe 1997, uno dei più promettenti scalatori della sua generazione, è entrato a far parte dalla stagione corrente nella casa ciclistica britannica dopo aver militato dal 2016 nell’Androni Giocattori-Sidermec. Nonostante una frattura alla clavicola rimediata a fine marzo alla Volta Ciclista a Catalunya, nella primavera appena trascorsa si è già tolto molte soddisfazioni, ottenendo sei vittorie individuali, tra cui due tappe di montagna del Giro della California che ha concluso da leader della classifica generale. A fine aprile, appena tornato dallo stop per infortunio, si era già messo in luce durante la terza tappa del Giro di Romandia, tagliando il traguardo con il miglior tempo nella cronoscalata battendo per 4″ il grande favorito alla vigilia Primoz Roglic, conquistando il premio di miglior giovane e il secondo posto nella graduatoria complessiva della sei giorni elvetica proprio alle spalle dello sloveno. A proposito di corsa contro il tempo, proprio quest’anno il promettente colombiano ha conquistato il titolo nazionale a cronometro: potrebbe dunque rivelarsi uno dei protagonisti della terza tappa della Grande Boucle, la cronosquadre di Cholet, e nella penultima frazione prima della passerella finale, con un percorso ricco di saliscendi che potrebbe agevolarlo (anche se 34km sono veramente tanti per uno come lui che non è uno specialista puro).

Considerato l’enorme talento e la grande forma negli ultimi mesi, Egan Bernal correrà il suo primo Tour de France con una certa responsabilità sulle spalle, quella di sottotenente del quattro volte maglia gialla Chris Froome, ma allo stesso tempo meno pressione addosso rispetto all’intenzione precedente di capitanare il Team Sky alla Vuelta. E poi chissà, magari su qualche cima alpina o pirenaica il suo nome potrebbe essere già scolpito nell’albo dei vincitori di traguardi in salita.





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Foto: Twitter Tour de Romandie

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