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Ciclismo

Tour de France 2018, gli outsider: da Landa a Porte, in tanti a caccia del podio

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Non solo Froome, Nibali, Quintana e Bardet: se c’è un poker di ultra favoriti per il Tour de France 2018, ci sono sicuramente almeno quattro/cinque outsider pronti ad andare a caccia del podio o, magari, ad insidiare anche la battaglia per la Maglia Gialla. Tutto pronto per la Grande Boucle che scatterà il prossimo 7 luglio.

Il nome più altisonante è quello di Richie Porte. Spesso e volentieri sfortunato nelle passate edizioni della corsa a tappe transalpina, l’australiano si è preparato a puntino per provare addirittura a rivaleggiare con Chris Froome. Purtroppo il percorso non concede tanti chilometri a cronometro (in quella individuale e a squadre potrà sicuramente dar filo da torcere al Team Sky): l’australiano della BMC sembra però essere pronto per giocarsela alla pari anche per quanto riguarda le salite (e ce ne saranno tantissime). Unico, grande, problema è la costanza.

Seconda e terza punta in una Movistar molto spregiudicata saranno Mikel Landa ed Alejandro Valverde. Entrambi dovrebbero essere al servizio di Nairo Quintana. Lo scalatore basco ha dimostrato nel 2017 di avere le carte in regola per poter giocarsi le proprie chance a livello individuale: ancora una volta però sembra essere chiuso da un leader presente in squadra (storia già vista con Fabio Aru al Giro d’Italia con l’Astana e con Chris Froome al Tour de France con il Team Sky). El Embatido torna da protagonista al Tour dopo la brutta caduta in apertura dell’anno scorso: difficile che riesca a puntare alla classifica generale.

Secondo, a meno di un minuto da un clamoroso successo, ha chiuso nel 2017 la classifica generale Rigoberto Uran. Il colombiano in maglia Team EF Education First-Drapac p/b Cannondale sembra essere rinato e si gioca le sue carte anche in questa 105ma edizione della Grande Boucle. Non è dominante in salita, ma difficilmente va in crisi o incappa in una giornata negativa e tiene bene su ogni genere di percorso.

Due nomi da podio, ma difficilmente da vittoria, sono quelli di Jakob Fulgsang e Tom Dumoulin. Il danese come di consueto ha preparato al meglio la Grande Boucle, ma fino ad oggi non ha mai convinto nelle tre settimane, incappando spesso e volentieri in una giornata di crisi in tapponi di montagna. Per l’olandese c’è ovviamente l’incognita di un Giro d’Italia corso a tutta: dovrebbe concentrarsi sui successi parziali.

 





gianluca.bruno@oasport.it

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Di Dana Gardner shutterstock

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