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Ciclismo

Tour de France 2018: il percorso e le differenze con il Giro d’Italia. Pavé e partenza “a griglia” le novità

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Il Tour de France 2018 si presenta particolarmente impegnativo e tortuoso con un percorso molto variegato e sulla carta in grado di generare una corsa avvincente e appassionante, con possibili colpi di scena che potrebbero creare sconquasso nella classifica generale. La lotta tra Chris Froome, Vincenzo Nibali, Nairo Quintana, Romain Bardet e gli altri big avrà luogo su strade decisamente impervie in cui non si potrà mai abbassare l’attenzione e dove potrebbe succedere di tutto. Quest’anno gli organizzatori hanno pensato a un percorso molto suggestivo, diverso rispetto a quello a cui ci avevano abituato negli ultimi anni. E forse questa volta hanno superato anche il Giro d’Italia in termini di varietà e di difficoltà.

Partiamo dalle grandi novità. La nona tappa prevede ben 22 chilometri in pavé con il suggestivo arrivo a Roubaix: domenica 15 luglio resterà nella storia del ciclismo, i 15 tratti sulle pietre dell’Inferno del Nord indirizzeranno la classifica generale e segneranno le gambe dei contendenti alla maglia gialla. La 17esima frazione, invece, prevede la partenza in griglia come si è soliti fare nelle gare di ciclocross e nelle granfondo: i corridori partiranno divisi in gruppi, staccati da un gap cronometrico (ancora da comunicare) per cercare di isolare i capitani dai gregari e di rendere ancora più avvincenti quella mini tappa da 65 chilometri di cui ben 38 saranno in salita.

Perfetto il connubio tra cronometro e grandi salite. Le prove contro il tempo saranno due: una a squadre (35,5 chilometri a Cholet, alla terza tappa) e una individuale (31km a Espelette, penultima tappa senza un metro di pianura). E le montagne? Prima settimana con due arrivi insidiosi a Quimper e Mur De Bretagne (due strappi, potrebbero fare differenze di alcuni secondi). Inizio di seconda settimana infernale: Col de la Colombiere e Col de la Romme con arrivo a Le Grand Bornard; arrivo a La Rosiere (17 chilometri dopo aver già affrontato Col du Pre e Cormet de Roselend); giovedì 19 luglio la scalata della mitica Alpe d’Huez. Quindi prima le Alpi e poi i Pirenei nella terza settimana: si riparte con il solito arrivo a Bagneres-De-Luchon dopo aver scalato Porte d’Apert, Col de Menté, Col du Portilon; i 65km della mini tappa raccontata prima con Peyraguedes, Col de Val Louron-Azet e Col de Portet; Lourdes-Laruns con ben sei GPM da affrontare tra cui Col d’Apin e Col du Tourmalet prima dell’Aubisque, ultima salita del Tour de France.

 

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(foto Valerio Origo)

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