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Tour de France 2018, Rigoberto Uran: tattica, mestiere ed esperienza per tornare di nuovo sul podio

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Lo abbiamo lasciato l’anno scorso sotto l’Arco di Trionfo sul secondo gradino del podio, a meno di un minuto dal successo. Questa volta al Tour de France 2018 i bookmakers lo “sottovalutano”, ma Rigoberto Uran è uno dei corridori più costanti nell’ottica di una corsa lunga tre settimane.

Il capitano della EF Education First-Drapac p/b Cannondale è sicuro del proprio potenziale, vuole competere alla pari dei favoriti, Chris Froome su tutti, colui che la scorsa stagione gli ha negato la gioia di portare a casa l’ambito trofeo. Il podio è l’obiettivo principale del colombiano, ma raggiungere la top-3 quest’anno pare più complicato che mai. Il 31enne due volte secondo al Giro d’Italia è un outsider a tutti gli effetti nella corrente edizione della Grande Boucle: da una parte un bagaglio d’esperienza invidiabile e una costanza come pochi (difficile vederlo in giornata no o in crisi su un ripido ostacolo altimetrico); ma allo stesso tempo una squadra non all’altezza di Movistar e Team Sky e una prima metà di stagione poco convincente, con il decimo posto alla Tirreno-Adriatico e il secondo posto (a quasi due minuti da Roglic) ad un Tour of Slovenia che lo vedeva grande favorito.

In tutti i casi il suo nome si farà sentire durante la 105esima edizione del Tour de France. Il colombiano della Education First partirà come uomo di classifica, ma in caso di imprevisti nel corso delle tre settimane, cercherà la vittoria di tappa tra Alpi e Pirenei. Attenzione nella cronometro individuale, se avrà ancora le gambe non sarà sorprendente vederlo tra le prime posizioni.

 

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Foto: © ASO/Pauline BALLET

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