Ciclismo

Vincenzo Nibali e l’operazione Tour de France: perdere un chilo e avere più potenza. Lo Squalo avrà quattro biciclette, da oggi il Delfinato

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Scatta l’operazione Tour de France in casa Vincenzo Nibali. Lo Squalo incomincia la lunga marcia che lo condurrà in Vandea dove il 7 luglio scatterà la Grande Boucle: l’obiettivo è puntato già da tempo sulla corsa a tappe più prestigiosa, il sogno è quello di bissare l’apoteosi del 2014 quando riportò la maglia gialla in Italia dopo 16 anni dai numeri di Marco Pantani. La missione sarà molto complicata e servirà una grandissima impresa al capitano della Bahrain Merida che oggi, dopo un lungo periodo in altura, prenderà parte al Giro del Delfinato.

Vincenzo Nibali vuole essere in forma per il Tour de France e per farlo deve perdere circa un chilo e mezzo ma anche guadagnare 10 watt in soglia come ha rivelato il suo preparatore alla Gazzetta dello Sport. Le tante salite saranno importanti, soprattutto la tappa di sabato 9 giugno: arrivo a La Rosiere dopo aver scalato Bisanne, Col du Prée Cormet de Roseland quasi come succederà durante l’undicesima tappa del Tour de France. Slongo racconta che la condizione di Enzo non è ancora al top giustamente e che non è messo male: “Ci manca ancora qualcosa. I fuorigiri li paghiamo, ma la cosa è sotto controllo. Bisognare limare un chiletto. Abbiamo tutto il tempo per rifinire la preparazione e, nel caso ci fossero, anche per colmare delle lacune“. Dopo il Delfinato, infatti, Nibali andrà a San Pellegrino dal 13 al 25 giugno, poi correrà i Campionati Italiani e quindi si recherà al Tour de France.

Gli avversari in questa piccola corsa a tappe saranno Geraint Thomas, Adam Yates, Daniel Martin. Il 33enne non gareggia dalla deludente Liegi in una stagione che ha già regalato il trionfo alla Milano-Sanremo. Tante novità a livello di materiali come riporta il Corriere dello Sport: una nuova bicicletta da cronometro, poi la Reacto per le tappe piatte (quella usata alla Sanremo), per le tappe più dure ci sarà la leggera Merida Scultura e invece per il pavè la Scultura adattata alle pietre e con il cambio meccanico.

 





(foto Valerio Origo)

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