Pallavolo

Volley femminile: Paola Egonu, opposto o schiacciatrice? Italia col doppio modulo, un fenomeno trasformista

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L’Italia ha chiuso la Nations League 2018 di volley femminile con l’ottava vittoria consecutiva e proprio il successo conclusivo sul Brasile ci lascia con un grande punto di domanda: Paola Egonu può giocare da schiacciatrice? Il CT Davide Mazzanti potrebbe avere a disposizione un doppio modulo da utilizzare durante i Mondiali che si disputeranno a ottobre in Giappone?

La domanda è legittima dopo lo show esibito ieri sera dalla 19enne al PalaSele di Eboli: partita in panchina, è subentrata nel corso sia del secondo che del terzo set per sostituire la spenta Camilla Mingardi in posto 4, continuando poi l’incontro da schiacciatrice e trascinando le azzurre verso il successo (17 punti). Opposto o martello? È una delle due domande che attanaglia la veneta fin dall’inizio della sua carriera: di banda ha vinto un Mondiale juniores, poi è stata spostata in posto 2 per poter far fruttare al meglio la sua potenza dirompente e per arginare le sue lacune difensive ma contro le verdeoro abbiamo visto una giocatrice ancora più completa, non limitata in fase offensiva nonostante lo spostamento in campo e soprattutto molto efficiente in quello che doveva essere il fondamentale a lei meno congeniale.

Il modulo a due punte, con una splendida Serena Ortolani opposto e con una perfetta Ofelia Malinov in cabina di regia – senza dimenticarsi dell’apporto di Lucia Bosetti -, ha dato i suoi frutti e potrebbe davvero essere un’alternativa allo schema più tradizionale, magari da adottare in determinate condizioni per minare le certezze delle avversarie. Era una soluzione mai provata in partita ma che non è una sorpresa, cercata qualche volta in allenamento e regalata al pubblico in coda a un torneo tutto in crescendo che ha confermato la caratura di questa Italia, possibile mina vagante durante la rassegna iridata.

 





(foto FIVB)

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