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Wimbledon 2018: le ambizioni degli italiani. Cecchinato per la conferma, Fognini può far bene. Attenzione a Berrettini
Wimbledon, – 4. Lunedì prenderà il via l’edizione 2018 dei Championships, terzo Slam stagionale. Una parola che in Italia fa pensare al Roland Garros e alla cavalcata di Marco Cecchinato a Parigi. Le attenzioni, nel gruppetto (5 giocatori) di azzurri sicuri di giocare a Londra, sono soprattutto per lui. Un’esame di maturità, definizione che può sembrare scontata e banale ma che inquadra alla perfezione la situazione del siciliano.
Non è raro vedere tennisti incapaci di dare continuità ad una bella impresa, che tale rimane per un lungo periodo, ed avere difficoltà a tornare con i piedi per terra. Quella terra, rossa, da cui Cecchinato fa fatica a staccarsi. L’erba sarà soltanto una parentesi (come per tutti, del resto), poi Marco giocherà ad Umago ed Amburgo, posticipando ad agosto il passaggio sul cemento nordamericano. Un paracadute, un modo per racimolare punti e difendere una classifica pesante (n.31)? Forse, ma Cecchinato non sembra comunque avere l’intenzione di lasciare nulla al caso e dare il suo meglio a Wimbledon. Una prova soprattutto mentale, perché la favola, volente o nolente, è terminata ed ora il siciliano dovrà dimostrare di saper reggere la pressione di giocare un primo turno di Slam da favorito.
Non è più solo, dunque, Fabio Fognini, negli ultimi anni lasciato di fatto da solo a tenere alta la bandiera dell’Italia negli Slam. Il 2018 è stato un anno positivo per lui, che ha proseguito quel lavoro cominciato lo scorso anno con Franco Davin. Sia in Australia che a Parigi Fabio si è spinto al quarto turno e l’obiettivo, dichiarato, è quello di ripetersi. Non sarà facile, perché sui campi dell’All England Club il ligure non si è mai spinto oltre il terzo turno. Il suo percorso di avvicinamento, poi, non è stato ideale, essendo stato costretto al riposo assoluto dai problemi al piede che si è portato dietro dal Roland Garros.
Poi ci sono Andreas Seppi, Paolo Lorenzi e Matteo Berrettini. Il senese ha il dovere di provare a superare quanto meno un turno, su una superficie poco favorevole e in una stagione in cui fatica a trovare il bandolo della matassa, alle prese con troppi problemi fisici. Ben diverse le ambizioni degli altri due. Seppi si trova a suo agio sul verde e nel suo percorso di avvicinamento ha fatto bene ad Halle, prima del passo falso ad Eastbourne contro Denis Istomin. Tanto, però, dipenderà dal sorteggio. Berrettini, invece, non aveva praticamente mai giocato su erba prima della scorsa settimana: sarà interessante vederlo a Wimbledon, perché con i suoi servizio e dritto ha le carte in regola per fare bene sul verde.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Alessio Marini