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Atletica, Diamond League: due giornate ricche di emozioni a Londra. Elena Vallortigara e Alessia Trost impegnate nel salto in alto
Un fine settimana bestiale per gli appassionati di atletica: al termine della tappa di Monaco stasera (venerdì 20 luglio), la Diamond League si trasferisce immediatamente a Londra, per due giornate colme di emozioni all’interno dell’Olympic Stadium tra sabato 21 e domenica 22 luglio.
Non poteva assentarsi da questo importante evento la nazionale italiana, che si presenta tutta al femminile con tre partecipanti: Elena Vallortigara e Alessia Trost nel salto in alto e Yuneysi Santiusti negli 800m (che non fanno classifica nella competizione del diamante), entrambe in scena domenica. Le due altiste vanno a caccia di un piazzamento che le permetta di accedere alle finali, con la 26enne di Schio quasi sicura di partecipare a Zurigo; si presenta più complicato come obiettivo invece per la friulana, bronzo ai Mondiali indoor, costretta ad entrare almeno tra le migliori quattro. Mariya Lasitskene è la più quotata: l’atleta di origini russe vuole riscattarsi dall’unica non-vittoria nella stagione corrente a Rabat; l’ucraina Yuliya Levchenko pare essere l’unica in grado di tenerle testa. L’italo-cubana nel doppio giro di pista si mette alla prova in vista degli Europei, in una competizione che vede ai blocchi di partenza poche atlete di classifica, tra cui la giamaicana Natoya Goule, favorita sulla carta.
Come al solito quando rientrano nel programma, i 100m maschili fanno da padrone dell’evento. Sabato si affrontano nell’arco di due ore batterie e finale: si scrive il secondo capitolo del derby statunitense tra Ronnie Baker e Christian Coleman, ma i pretendenti al successo a stelle e strisce non finiscono qua, perché entrano in scena sul tratto completamente rettilineo anche Michael Rodgers, Isiah Young e Cameron Burrel; l’unico che potrebbe contrastare il dominio americano pare rivelarsi il britannico Zharnel Hughes, considerate le assenze di Jimmy Vicaut (Francia), Reece Prescod (Gran Bretagna) e Su Bingtian (Cina). Nella stessa giornata, sempre tra gli uomini, torna ad accendersi la rivalità a tre nel salto con l’asta fra il campione del Mondo Sam Kendricks (Stati Uniti), l’oro olimpico di Londra 2012 Renaud Lavillenie e il neo-detentore del titolo iridato Under20 Armand Duplantis (Svezia). Dopo una stagione intera sugli ostacoli, Abderrahman Samba (Qatar) decide di mettersi alla prova nei 400m piani, lanciando il guanto di sfida ai migliori interpreti del giro di pista, tra cui il connazionale Abdalleleh Haroun, Kirani James (Grenada) e Nathan Strother (Stati Uniti).
Una domenica non da meno rispetto al giorno precedente. La giovane promessa contro il campione: nel salto in lungo maschile c’era grande attesa per Juan Miguel Echevarria, ma il cubano classe 1998 ha deciso di dare forfait per un piccolo infortunio patito in allenamento. Dunque l’ago della bilancia pende in direzione del sudafricano Luvo Manyonga, con il connazionale Ruswahl Samaai e Jeff Henderson (Stati Uniti) a caccia del podio nella gara che celebra l’addio del britannico Greg Rutherford, lunghista oro olimpico a Rio 2016 e campione mondiale nel 2015. Sono le donne a calare il sipario in una specialità unica per il fatto che non rientra nel panorama a cinque cerchi ma è tuttora diffusa in ambiente anglosassone: il miglio (1609,344 metri). Hellen Obiri (Kenya) vuole bissare la vittoria dell’anno scorso, ma la britannica Laura Miur non ci sta a ricevere l’appellativo di “eterna seconda”.
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Foto: pagina Facebook Alessia Trost