Basket

Basket, gli italiani che giocheranno nei campionati esteri nella stagione 2018-2019

Pubblicato

il

Poche novità, ma significative e ovunque. Questo è il responso di ciò che dice la voce “cestisti italiani che giocano fuori dall’Italia”. Gli azzurri in NBA sono sempre due, così come sono tre quelli impegnati in Eurolega, mentre se ne aggiunge uno in Liga Endesa (alias Liga ACB) e un altro nel campionato universitario americano, l’NCAA. Andiamo a vedere il tutto con ordine.

DANILO GALLINARI
L’ultima stagione del Gallo è stata costellata di infortuni. Con i Los Angeles Clippers, è riuscito a giocare soltanto 21 partite (nelle quali, comunque, ha fatto capire di non aver perso la capacità di segnare, come dimostrano i 15,3 punti di media nel poco campo che ha potuto vedere). S’è parlato di lui, negli ultimi tempi, soprattutto per la querelle con Meo Sacchetti in merito alla disponibilità in Nazionale. La prossima annata, per Danilo, dovrà essere quella del riscatto.

MARCO BELINELLI
Quella del Beli è un’avventura che non finisce di stupire: dopo l’anno a Philadelphia in cui ha aiutato in modo molto significativo Ben Simmons e Joel Embiid a farsi largo tra le potenze della Eastern Conference, è arrivata, quasi a sorpresa, la chiamata di ritorno dai San Antonio Spurs. Beli era stato cercato anche da altre franchigie NBA, ma la notte tra sabato 7 e domenica 8 luglio (come da suo stesso racconto ai microfoni di Sky) è stata quella in cui Gregg Popovich l’ha ripreso al suo fianco. Per dare un’idea di quanto sia grande, come attestato di stima, un contatto per tornare agli Spurs dopo averci già giocato, bastano le parole di Ettore Messina: “Marco ha lasciato un ricordo indelebile a San Antonio: non è comune che un giocatore che se ne è andato via tre anni dopo venga richiamato dalla franchigia che lo ha avuto in precedenza.”

LUIGI DATOME
Nuova stagione al Fenerbahce per il sardo, ormai punto di riferimento imprescindibile per la formazione allenata da Zelimir Obradovic. L’uomo venuto dal mare di Olbia è ora un idolo anche su un altro mare, quello di Istanbul, sul quale è pronto a giocare un’altra stagione tra lega turca ed Eurolega con l’obiettivo di vincere entrambi i titoli. Prima, però, c’è l’appuntamento con la Nazionale: al PalaDozza e a Debrecen Gigi ci sarà, e non sarà un’aggiunta da poco.

NICOLO’ MELLI
Avesse trascinato il Fenerbahce alla vittoria dell’Eurolega, l’MVP della finale sarebbe stato lui, con la straordinaria prestazione, sua migliore dell’anno, da 28 punti e 6 rimbalzi proprio nella partita decisiva. Anche lui, come Datome, non è ormai più in discussione nelle trame tattiche di Obradovic. Avrebbe potuto cercare la strada dell’NBA, e non solo quest’anno, tant’è vero che per lui si erano mossi gli Atlanta Hawks. Nik, però, ha deciso di rimanere almeno ancora un anno in Europa, senza voler fare il passo più lungo della gamba.

DANIEL HACKETT
Siccome il Brose Bamberg ha deciso di abbandonare il palcoscenico dell’Eurolega per trasferirsi su quello della Champions League FIBA, il pesarese ha deciso di fare un salto unico per un giocatore italiano, chiamato CSKA Mosca. In terra russa, non sarà lui a partire con le chiavi della squadra in mano: quelle appartengono a Sergio Rodriguez. Il nuovo obiettivo di Hackett, semmai, è uno: trovarsi in una squadra attrezzata per vincere l’Eurolega facendo anche la propria parte di lavoro.

MICHELE VITALI
Il fratello di Luca, passata l’ultima stagione a Brescia, ha deciso di accettare l’offerta del MoraBanc Andorra per la sua prima esperienza all’estero. Vitali non è il primo italiano a scegliere la via della Spagna: l’hanno fatto, in passato, giocatori del calibro di Carlton Myers, Gianluca Basile, Denis Marconato, Gregor Fucka e Pietro Aradori. Vitali, ad Andorra, ritroverà anche una vecchia conoscenza del basket italiano, Oliver Stevic, visto a Casale Monferrato nell’unica stagione della Junior in Serie A. Oltre alla Liga Endesa, il team che fa base nell’omonimo microstato sarà impegnato anche sul palcoscenico dell’Eurocup: ironia della sorte, si trova nello stesso girone di Brescia.

DAVIDE MORETTI
Il ventenne di Bologna, dopo l’amaro esito del suo ultimo Europeo Under 20, si appresta ad affrontare la sua seconda stagione nella NCAA, la lega universitaria americana. L’obiettivo del figlio di Paolo Moretti (oggi allenatore a Siena in A2), per questa stagione, è diventare playmaker titolare dei Texas Tech Raiders, coi quali, nella scorsa annata, ha realizzato una media di 3,5 punti in 12,3 minuti, col picco dei 14 punti contro gli Owls dell’università di Florida Atlantic.

ALESSANDRO LEVER
Un centro italiano che fa la differenza in NCAA. Questo è Alessandro Lever, che dal basso dei vent’anni non ancora compiuti si è ritagliato, nel giro di poco tempo, un ruolo di primissimo piano con l’università del Grand Canyon (la cui squadra di basket, da pochi anni nella Division I dell’NCAA, ha soprannome “Antelopes”). I suoi punti medi sono 12,2 in 20,8 minuti, ma il meglio l’ha riservato per la seconda parte di stagione: dal 18 gennaio è andato per 9 volte oltre i 20 punti, raggiungendo quota 30 contro i Redhawks di Seattle. Reggio Emilia l’avrebbe voluto riportare a casa, ma Alessandro ha deciso di restare ancora di là dall’Oceano.

GABRIELE STEFANINI
Ha appena compiuto 19 anni, eppure ha già alle spalle un anno di esperienza in NCAA: ha realizzato quasi sei punti di media nella stagione passata a Columbia con i Lions, un team che non arriva più ad alti livelli da cinquant’anni, ma pur sempre di un certo prestigio, essendo del novero delle primissime partecipanti ai primi tornei che avevano una qualche somiglianza con l’attuale NCAA.

ROBERTO VERCELLINO
L’ala di Torino ha vissuto le ultime due stagioni NCAA a UNC, che tradotto in altri termini vuol dire University of Northern Colorado, il cui soprannome è Bears. Per lui ci sono stati due punti e poco più di media in circa 10 minuti di utilizzo: non è tra i protagonisti dell’università che sta ottenendo spesso risultati di un certo interesse negli ultimi anni, ma si fa trovare pronto quando serve.

GUGLIELMO CARUSO
Sarà l’uomo nuovo del gruppo degli italiani all’estero. Risultato uno dei pochi a salvarsi nella disastrosa stagione del Cuore Basket Napoli finita con la retrocessione dalla A2 alla B, anche per lui la destinazione è quella del basket universitario americano, e precisamente a Santa Clara. I Broncos non approdano da più di vent’anni alla March Madness (che, per i non appassionati, è il torneo finale della NCAA, a eliminazione diretta).

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version