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Ciclismo, il Campionato italiano a cronometro si svolgerà ad ottobre dopo i Mondiali

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L’Italia, per il momento, è orfana di un campione italiano a cronometro 2018. É vero, il detentore del titolo Gianni Moscon è un ottimo portabandiera ma di certo anche a lui sarebbe piaciuto misurarsi prima del Tour de France con i suoi colleghi per rimettere in palio la maglia tricolore. Come nel pugilato, il prestigio del titolo acquista importanza con gli incontri, rimettendolo in discussione match dopo match. Giugno, il mese abituale per l’assegnazione del tricolore, si è concluso e questa possibilità non è ancora stata data agli specialisti italiani della prova contro il tempo.

TRICOLORE

Quando si svolgerà questo Campionato italiano a cronometro lo abbiamo chiesto al cronoman Alan Marangoni (Nippo – Vini Fantini – Europa Ovini), due volte terzo in questa gara: ”Il Campionato al 99% si farà dopo il Mondiale su strada, quindi a ottobre”. Scelta logica per gli azzurri che si presenteranno alla crono del mondiale, ma forse penalizzante per chi deve preparare un appuntamento così importante solo per fine stagione. Il corridore romagnolo, alla domanda sul perchè possa succedere questo in un Paese come l’Italia che vantava la settimana tricolore proprio per evitare inconvenienti di questo genere, risponde lanciando una provocazione: “La settimana tricolore è difficile da organizzare perchè ci vogliono molti sponsor e molti addetti ai lavori, tuttavia se ci sono queste incertezze, una sorta di bando potrebbe essere lanciato. Organizzatori di gare ciclistiche come mio padre avrebbero piacere di dare una mano e, perchè no, mettere in piedi una gara nella regione Emilia Romagna che ha sempre amato e appoggiato il ciclismo”.

FEDERAZIONE

Fino ad oggi mai ci si era trovati davanti a un indecisione di questo tipo da parte della Federazione ciclistica italiana, tuttavia sarebbe troppo severo puntare il dito e trovare colpe economiche soprattutto in un momento così delicato per il Paese. Fa effetto però vedere che una corsa che vede 40 corridori alla partenza debba incontrare tutte queste difficoltà finanziarie ed organizzative. Un aspetto non meno importante è quello dei giovani ciclisti, che vedono una disciplina così importante perdere importanza, e il rischio che possa avere strascichi negativi non è così lontano dalla realtà. In Europa 36 nazioni hanno assegnato il titolo e la lista dei pochi rimasti è davvero corta. Tra quei 36 sono presenti dalla Francia alla Gran Bretagna, passando per Macedonia e Georgia: all’appello manca l’Italia…

Articolo a cura di Gabriele Bonetti





Foto: Valerio Origo

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