Ciclismo
David Lappartient: “Rispettate la sentenza Froome. Vi spiego tempistiche e motivi. La UCI combatte il doping”
David Lappartient, Presidente della Federazione Internazionale Ciclismo, ha parlato in merito all’assoluzione di Chris Froome. Il numero 1 del pedale mondiale è intervenuto in merito alle modalità e alle tempistiche della sentenza sul caso salbutamolo in cui era coinvolto il keniano bianco, emessa alla vigilia della partenza del Tour de France da cui gli organizzatori lo avevano originariamente escluso perché ledeva l’immagine della corsa a tappe più prestigiosa del mondo.
Lappartient spiega nel dettaglio nell’intervista postata sul canale YouTube della UCI: “La WADA ci ha scritto il 28 giugno per informarci in merito al dossier Froome, spiegando che tutte le relazioni legate al caso non costituiscono una violazione del regolamento mondiale antidoping. La procedura è andata per le lunghe perché il caso è molto complesso e perché si è deciso di rispettare il diritto alla difesa del corridore: il 4 giugno la difesa aveva depositato i documenti e la decisione finale è stata annunciata il 2 luglio“.
Il Presidente ha affermato di comprendere le tante perplessità su una sentenza arrivata a ridosso della partenza del Tour de France e subito dopo l’annuncio dell’esclusione da parte di ASO: “Comprendo tutto ma i tempi ce li ha dettati la WADA con la sua decisione comunicata giovedì 28 giugno. A quel punto l’UCI ha solo redatto la sua decisione e poi l’ha comunicata nel più breve tempo possibile, vale a dire lunedì 2 luglio. Ribadisco che non c’è alcun legame tra le nostra decisione e la scelta di ASO di dichiarare non gradito il corridore“.
Il francese sottolinea così la posizione della UCI: “Io ricordo e riaffermo che la nostra organizzazione ha scelto una linea di giustizia indipendente e a quella si è attenuta. Noi stiamo lavorando per un ciclismo pulito, che è quello che vuole la gente e mi piacerebbe che questo fosse riconosciuto. Abbiamo vietato l’utilizzo di farmaci come il Tramadol, una decisione che ci pone all’avanguardia nella lotta per uno sport pulito e abbiamo chiesto alla WADA di operare cambiamenti significativi sulla lista dei prodotti vietati e la possibilità di sospensioni preventive per evitare il ripetersi di casi simili a quello di Froome“.
E poi il messaggio finale: “La decisione su Froome va rispettata e chiedo ai tifosi: rispettate e proteggete tutti i corridori in tutte le corse“.
(foto Pier Colombo)
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