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F1, analisi prove libere GP Germania 2018: grande incertezza a Hockenheim, con Red Bull performanti, Mercedes solide e Ferrari che devono trovare la giusta strada

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Cosa ci ha lasciato in eredità il venerdì del Gran Premio di Germania 2018 di Formula Uno? Probabilmente le prime due sessioni di prove libere più indecifrabili della stagione. I motivi? Molteplici. Andiamo a vedere quali sono, al netto del miglior tempo di Max Verstappen (Red Bull) davanti alle due Mercedes ed alle due Ferrari.

1:13.085. Questa è la migliore prestazione fatta segnare fino a questo momento sul tracciato di Hockenheim. Lo ha messo a segno Max Verstappen che ha dimostrato come la RB14 si adatti al circuito tedesco in maniera decisamente differente rispetto a quanto visto a Silverstone. La vettura di Milton Keynes eccelle nel primo e, soprattutto, nel terzo ed ultimo settore (quello del Motodrom) mettendo in mostra buona conduzione di curva e trazione. Stona, almeno in parte, la 13esima posizione di Daniel Ricciardo che ha fatto segnare il suo miglior tempo con le gomme Soft, al contrario degli altri che hanno girato con le UltraSoft.

Se i segnali positivi sono tanti, anche quelli negativi non mancano. L’olandese, per esempio, ha segnalato problemi alla sua vettura (non si è capito esattamente se a livello elettrico o di cambio) che non possono fare dormire sonni tranquilli ad una scuderia che sta per far scontare 20 posizioni di penalità in griglia a Daniel Ricciardo per la sostituzione di diverse componenti della sua Power Unit. A livello di passo gara la Red Bull si è dimostrata competitiva, procedendo spesso sotto l’1:18, toccando addirittura l’1:17.1 con l’australiano. Spesso al venerdì il team anglo-austriaco gira con poca benzina e ne paga le conseguenze al sabato, quando gli avversari alzano il livello del proprio motore. Domani, invece, le previsioni meteo danno chance di pioggia in concomitanza con le qualifiche. Appare scontato che i due piloti stiano facendo la danza della pioggia.

Ad una incollatura dalla Red Bull troviamo le Mercedes. Le Frecce d’argento si sono fermate a pochi millesimi dalla vetta, 26 per quanto riguarda Lewis Hamilton e 105 per Valtteri Bottas, ma sembrano le vetture più pronte sul tracciato tedesco. Le W09 hanno fatto vedere di disporre di velocità e maneggevolezza anche nei tratti più lenti, per cui si iscrivono come favorite alla corsa alla pole position di domani. L’incognita, come sempre, è quello che accadrà in gara. I due piloti, che hanno ufficializzato i rispettivi rinnovi proprio nelle ultime ore, dispongono di un buon passo, spesso sotto l’1:18, ma con il passare dei giri il loro ritmo tende ad alzarsi. Il loro pericolo numero uno, come sempre, è il comportamento delle gomme. Con le UltraSoft, e le alte temperature, il rischio blistering è elevato (come accaduto in Austria) mentre con Soft e Medie la vettura di Brackley è maggiormente a proprio agio.

Numerose incognite anche, e soprattutto, in casa Ferrari. I tempi di Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen si sono fermati, rispettivamente, a 225 e 342 millesimi da Verstappen, quando tutti si aspettavano ben altri risultati. La prima sorpresa della giornata è rappresentata dalle gomme. Per una volta, infatti, la SF71H si è comportata meglio con le gomme Medie rispetto a quelle più morbide. Il tedesco ha chiuso in 1:13.310 con le UltraSoft, mentre ha girato in 1:13.817 con le coperture marchiate di bianco. Un andamento strano, confermato anche nelle simulazioni di passo gara. Tempi attorno all’1:18 con le viola, quasi simili con le Medie. Per la scuderia di Maranello, dunque, per domani e domenica sarà ancora tutto da decidere. Se dovesse piovere (eventualità esclusa per la gara) non ci sarebbero problemi e, quindi, in griglia potrebbe partire con gli pneumatici che vorrà. Se, invece, le qualifiche si disputeranno senza intoppi, la Q2 diventerà quanto mai decisiva, con l’eventualità di cercare il passaggio alla Q3 con le gomme Soft davvero concreta. In casa Ferrari si annuncia una nottata e una FP3 quanto mai “ragionate”.

Alle spalle dei tre top team, ancora una volta, prendono posto le Haas con un distacco tra i 9 decimi e gli 1.1 secondi. La scuderia americana sta confermando passi da gigante davvero notevoli (grazie, anche, al motore Ferrari) confidando che Romain Grosjean commetta pochi errori alla domenica. Ottava posizione per uno scintillante Charles Leclerc che non smette di stupire, con una Alfa Romeo Sauber sempre più in crescita (anch’essa con Power Unit di Maranello) e che riesce a portare anche Marcus Ericsson in 14esima posizione. Coloro che, invece, non smettono di stupire in negativo sono Williams e McLaren che monopolizzano le ultime quattro prestazioni di giornata. Le crisi tecnica dei due team inglesi è letteralmente imbarazzante e sembra davvero non avere fine. Nemmeno a Hockenheim.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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