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F1, analisi Test Ungheria 2018: la Ferrari vola sul giro secco, Red Bull e Toro Rosso pensano all’affidabilità, Mercedes prova le nuove ali

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Si è conclusa la prima giornata dei test riservati alla Formula Uno sul tracciato di Budapest. Otto ore che ci hanno consegnato un Antonio Giovinazzi (Ferrari) sugli scudi e tanti altri spunti, anche in ottica futura. Diverse scuderie hanno provato novità in vista della conclusione della stagione, altre addirittura hanno iniziato a lavorare pensando al 2019.

1:15.648. Antonio Giovinazzi ha sfruttato le gomme HyperSoft ed è andato a far segnare il nuovo record non ufficiale dell’Hungaroring. Il pilota pugliese ha forzato soprattutto a livello di simulazione di qualifica e ha letteralmente sbriciolato il miglior tempo dell’ultimo fine settimana di gara appena concluso. La Ferrari (che domani avrà al volante Kimi Raikkonen) ha scelto di lavorare sulla velocità pura e sulle varie mescole di gomma, senza troppi fronzoli, mentre probabilmente domani punterà sui long run.

Buona prestazione anche per Marcus Ericsson che, con la sua Alfa Romeo Sauber, si è fermato sull’1:18.155 con gomme HyperSoft. Lo svedese, che domani lascerà il posto proprio ad Antonio Giovinazzi, ha confermato che la sua vettura sia in crescita e che abbia lasciato ampiamente le ultime posizioni della graduatoria.

Chi, invece, ha pensato all’affidabilità sono state Red Bull e Toro Rosso. La prima ha visto Daniel Ricciardo girare ben 125 volte, mentre il neozelandese Brendon Hartley ha toccato addirittura quota 126 per valutare la resistenza del suo propulsore Honda che, troppo spesso, lo ha abbandonato nel corso della stagione. Discorso identico anche per l’australiano alle prese con la Power Unit Renault che, oggi, ha dato risposte buone, dopo diverse gare nelle quali ha lasciato a piedi le RB14. Domani la Toro Rosso vedrà al via ancora Hartley (in mattinata) mentre nel pomeriggio toccherà al francese Pierre Gasly. Impegno finito, invece, per l’indonesiano Sean Gelael che oggi ha concluso oltre un centinaio di tornate provando i nuovi pneumatici Pirelli 2019. In casa Red Bull, invece, domani il sedile sarà a disposizione dell’inglese Jake Dennis.

In casa Force India (con Nicholas Latifi, mentre domani toccherà al russo Nikita Mazepin) e Williams (con Oliver Rowland, mentre domani sarà all’opera Robert Kubica), invece, i lavori hanno puntato sul futuro. Le due scuderie, infatti, hanno provato le ali anteriori edizione 2019. Queste appendici saranno rivoluzionarie rispetto a quanto siamo abituati. Le dimensioni saranno diverse, con 20 centimetri in più per quanto riguarda la larghezza e 2.5 per quanto riguarda la profondità, ma saranno più basse e non prevederanno flap verticali. Un aspetto che, invece, è stato testato in casa Mercedes. George Russell, nonostante un problema alla scatola del cambio, ha montato la nuova ala anteriore che dovrebbe concludere la stagione in corso. Nella parte più ampia, infatti, sono presenti appendici verticali che, nell’idea del team di Brackley, dovranno portare l’aria al di sopra degli pneumatici. Una soluzione interessante che aiuterà Lewis Hamilton e Valtteri Bottas a non rovinare le loro coperture da questo momento fino ad Abu Dhabi.

In pista anche la McLaren con Lando Norris, autore di un buon quarto posto in 1:19.294 con gomma Soft, e la Renault con Nico Hulkenberg che chiude ottavo in 1:20.826 sempre con gomma Soft. Giornata interlocutoria per entrambe le scuderie che domani vedranno impegnati, rispettivamente, ancora Lando Norris e il russo Artem Markelov.

In chiusura di giornata ha fatto il suo capolino anche la pioggia che ha costretto i piloti a montare le gomme Intermedie. Un cambio netto rispetto al sole ed al caldo che avevano dominato nelle prime ore di sessione. Domani di nuovo in pista dalle ore 9.00 alle 18.00 per le ultime ore di test. Dopodichè sarà vacanza per tutti fino a fine agosto per il Gran Premio del Belgio. 

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alessandro.passanti@oasport.it

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