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Formula 1
F1, GP Gran Bretagna 2018: caro Hamilton, bisogna saper perdere! Le allusioni al gioco sporco in Ferrari non sono giustificabili
Signori, che gara! Difficile rappresentare con le parole quanto sia accaduto in questa domenica 8 luglio 2018. Un GP di Gran Bretagna, decima prova del Mondiale 2018 di Formula Uno, che rimarrà a lungo nella memoria e nel cuore degli appassionati perché è stata una rappresentazione di cosa voglia dire essere pilota.
Coraggio, aggressività, strategia e creatività. Tutte queste componenti si sono notate sul tracciato di Silverstone, uno di quei circuiti che hanno fatto la storia dell’automobilismo. Tra i protagonisti della corsa in terra britannica, c’è stato anche lui: Lewis Hamilton. Il “Re” di questo tracciato, cinque volte vittorioso qui ed autore ieri della sua sesta pole su questa pista, ha dovuto subire l’onta della sconfitta. Un secondo posto colmo di amarezza, defraudato, a detta sua, impropriamente dall’imperizia di Kimi Raikkoenen.
Autore di una partenza da incubo, il campione di Stevenage è stato infilato prima da Sebastian Vettel (Ferrari) e poi dal compagno di team Valtteri Bottas per poi venire a contatto con il finlandese in curva 3. Il testacoda conseguente ha portato il campione del mondo in carica a riprendere la via del tracciato dall’ultima posizione mentre a Kimi sono stati comminati 10″ di penalità. La rimonta messa in scena da Lewis è stata degna di nota e, agevolato anche dalle circostanze (Safety Car), ha colto una piazza d’onore di puro talento.
Tuttavia, le esternazioni a fine gara, alludendo ad un gioco strategico “sporco” della scuderia di Maranello, non sono piaciute. Un grande campione deve saper vincere e perdere. L’amarezza in momenti così è comprensibile ma Lewis, per come è andata, deve guardare a se stesso. Il via così negativo è stato la causa scatenante di una corsa che avrebbe potuto essere nelle sue mani ma si è complicata per uno start infelice. “La speronata” di Raikkonen è frutto di un errore, come riconosciuto dallo stesso iridato del 2007. Vederci qualcosa di diverso è una qualcosa che neanche la grande delusione può giustificare. Una considerazione fuori luogo, nota stonata dello spettacolo odierno.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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