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F1, GP Ungheria 2018: il circuito ai raggi X. Favorevole a Ferrari o Mercedes? Occhio alla Red Bull…

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Siamo pronti per il 12esimo appuntamento del campionato mondiale di Formula Uno 2018. Il circus sbarca a Budapest per il Gran Premio di Ungheria sul tortuoso tracciato dell’Hungaroring. La pista, inaugurata nel 1986, è da sempre tappa fissa della classe regina e, come spesso capita, proporrà una gara imprevedibile sotto diversi punti di vista. Il duello Ferrari-Mercedes vivrà un altro capitolo importante di questa sfida con i due top team pronti a darsi battaglia. Ferrari o Mercedes? Mercedes o Ferrari? E se fosse Red Bull, invece? Andiamo ad analizzare nel dettaglio la pista magiara, per provare a fare le carte alle tre scuderie di testa.

L’Hungaroring presenta una lunghezza di 4381 metri, dopo le modifiche apportate nel 2003, e ben 14 curve, 8 a destra e 6 a sinistra. Nel complesso si tratta di una pista nella quale i sorpassi non sono semplici, con un paio di punti nei quali si può tentare l’attacco. Il traguardo è fissato sul rettilineo più lungo del circuito che, dopo le modifiche di 15 anni fa, ora permette velocità elevate e la possibilità di sorpasso prima di curva 1, a destra ed in discesa, con un raggio ampio che fa tornare il rettilineo successivo quasi parallelo a quello d’arrivo. Dopo qualche centinaio di metri arriva curva 2, a sua volta in discesa a sinistra ed ampia che porta immediatamente a curva 3, ancora in discesa, che essendo poco più che una piega si può affrontare quasi in pieno.

A questo punto prende il via il secondo tratto veloce del tracciato nel quale si possono raggiungere i 280-290 km/h e si conclude con curva 4, in netta salita, sulla sinistra. Dopo un altro breve allungo è tempo di curva 5, a destra, e di lunga percorrenza. Si entra nel tratto più guidato dell’Hungaroring. Dopo una breve accelerazione i piloti devono affrontare la chicane 6-7 un destra-sinistra da bassa velocità. In uscita un breve tratto di accelerazione, prima di curva 8 a sinistra, anch’essa lenta, e subito curva 9, a destra. Il tratto misto prosegue con curva 10 e curva 11, simili alle precedenti ma leggermente più ampie. L’uscita di curva 11 va affrontata in accelerazione in vista dell’ultimo rettilineo che, in discesa, conduce a curva 12, a desta, praticamente ad angolo retto. Serve trazione per uscire nel migliore dei modi, prima di trovarsi al tornantino di curva 13, a destra, che anticipa l’ultima curva, un altro tornate, curva 14 che immette sul traguardo.

Come si può evincere dalla descrizione dell’Hungaroring, non si tratta di un circuito mozzafiato, spettacolare o da alte velocità. I sorpassi sono decisamente complicati e, sono richieste principalmente tre cose: trazione, maneggevolezza in curva e ottima gestione delle gomme. Un anno fa la Ferrari centrò la doppietta, ma la SF70H era la migliore sui circuiti lenti, sfruttando il suo passo corto. Questa volta, invece, la Rossa dispone del passo lungo, e dovrà adattarsi alle curve lente della pista magiara. La Mercedes, a sua volta, dovrà trovare il giusto set-up e, soprattutto, trovare il giusto bilanciamento in ottica gomme. Chi, invece, potrebbe davvero fare la voce grossa è la Red Bull. La vettura di Milton Keynes, infatti, ha il passo corto ed è la migliore a livello aerodinamico, come dimostrato a Montecarlo. Max Verstappen e Daniel Ricciardo sanno di essere in all-in in questa occasione e partiranno con i favori del pronostico. Sempre che Sebastian Vettel e Lewis Hamilton siano d’accordo..

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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