Formula 1
F1, le sette vite di Kimi Raikkonen. Quando il sedile traballa, il finlandese rinasce
Come può cambiare in fretta uno scenario. Fino a metà della gara del Red Bull Ring, Kimi Raikkonen era nell’occhio del ciclone. In partenza, per esempio, provando a fare il colpaccio, invece, aveva involontariamente favorito la fuga di Lewis Hamilton, mentre nel corso della gara aveva commesso un banale errore in frenata di curva 2, facendosi saltare con semplicità da Max Verstappen. Giunti a quel momento tutti i critici e detrattori del finlandese erano pronti a fargli piovere addosso critiche vibranti e, non ultimo, a chiedere la sua testa, in favore del giovane astro nascente Charles Leclerc.
Da quel punto in avanti, invece, “Ice Man” ha cambiato marcia, è andato addirittura a sfiorare la vittoria, e ha centrato un secondo posto davvero brillante. Secondo podio consecutivo per il campione del mondo 2007, che porta a cinque il suo computo totale, sui nove Gran Premi disputati, per un totale di ben 101 punti (si trova attualmente in terza posizione assoluta) contro i 146 di Sebastian Vettel ed i 145 di Lewis Hamilton.
E pensare che fino a metà gara di Zeltweg, ma anche dopo Montreal, le critiche nei confronti del pilota nato ad Espoo, si facevano davvero ingombranti. La sua guida, e la sua efficacia, erano messe in seria discussione e il suo futuro in Ferrari, se non addirittura il presente, erano messi in serio dubbio. A quel punto, da grande campione, Kimi Raikkonen ha risposto. In pista. In due Gran Premi consecutivi.
Terzo posto a Le Castellet e piazza d’onore in Austria. Una doppietta notevole che ha portato il finlandese ai piani altissimi della classifica, tenendo conto che vanta due “zero” non certo per colpe sue (uno in Bahrein dopo il disastro al pit stop, uno a Barcellona quando la sua vettura lo ha lasciato a piedi) che, se non si fossero realizzati, lo vedrebbero ancor più vicino ai due contendenti in ottica iridata. Con i se, e con i ma, come si suol dire, non si va molto lontano, per cui è più importante analizzare l’andamento del pilota classe 1979.
Anche se nel corso della stagione qualche errore l’ha commesso, “Ice Man”, all’alba dei 39 anni, sta disputando una delle migliori stagioni della sua carriera e ha già quasi raggiunto metà del bottino conquistato un anno fa, quando toccò quota 205 punti, quando mancano ancora 12 appuntamenti. La stagione, com’è ben noto, è ancora lunga, se non lunghissima, e l’ex McLaren e Lotus vuole proseguire sulla sua strada. Probabilmente non potrà lottare per il titolo mondiale, ma rendersi utile senza dubbio, sia per la scuderia, sia per il suo compagno Sebastian Vettel. In diverse occasioni, invece, il finlandese non è riuscito a togliere troppi punti ai rivali del tedesco (soprattutto a Lewis Hamilton) per cui potrà ancora migliorare il suo rendimento.
In ottica stagione 2019 nessun discorso è ancora chiuso, per cui Raikkonen sa che, se vorrà rimanere ancora un anno al volante della Rossa, non dovrà fare altro che continuare così. Le voci che lo vedono sostituito da Charles Leclerc sono insistenti e fondate, ma rinunciare ad un campione di questo livello e di questa solidità non è semplice. E, quindi, regalare un altro anno di esperienza al monegasco, magari, non sarebbe una idea del tutto sbagliata. Nessuno dispone della sfera di cristallo, nè sa leggere nel futuro, ma pensando al presente, siamo testimoni di un ottimo Kimi Raikkonen, e non tutti se lo sarebbero mai aspettati. Non a distanza di anni, o mesi, ma solamente poche ore fa, durante il Gran Premio di Austria. Come cambiano in fretta gli scenari..
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alessandro.passanti@oasport.it
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