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F1, Mondiale 2018: Ferrari superiore (di poco) alla Mercedes. Ma Hamilton continua a fare la differenza su Vettel

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A Maranello hanno prodotto la migliore Ferrari degli ultimi dieci anni. Era dal trionfo iridato di Kimi Raikkonen nel 2007 e dal secondo posto di Felipe Massa l’anno successivo che non si vedeva una Rossa così performante, sempre competitiva e sempre in grado di lottare per la vittoria. I tifosi aspettavano da un decennio questo momento, dopo tante delusioni si è riusciti a costruire una monoposto stellare e si è ricucito il gap con la Mercedes che ha sempre dominato nell’era dei motori ibridi.

La Ferrari ha faticato nelle ultime stagioni, ha sofferto lo strapotere delle Frecce d’Argento, ha preso tanti cazzotti in pista ma con grande caparbietà e con un lavoro certosino è riuscita a tornare a ricoprire il suo ruolo di scuderia faro della Formula Uno. Ma non basta ancora. Le Rosse si stanno dimostrando leggermente superiori alle Mercedes, il pacchetto è eccezionale e permette ai piloti di essere competitivi in ogni circostanza, praticamente senza punti deboli rilevanti e quasi sempre si scende in pista con la possibilità di vincere (tranne rarissime eccezioni, vedasi GP di Spagna) ma a mancare sono proprio gli uomini al volante.

Sebastian Vettel si è reso protagonista di tante magie, come il sorpasso su Bottas in Gran Bretagna che ha portato a un fondamentale successo nella tana del nemico, ma allo stesso tempo ha commesso anche troppi errori per un quattro volte Campione del Mondo: sbagli nei momenti cruciali che rischiano di complicare la rincorsa al titolo iridato soprattutto se il tuo rivale si chiama Lewis Hamilton, capace di vincere una gara scattando dalla quattordicesima posizione e di fare la differenza con un mezzo che non è più dominante come lo è stato fino all’anno scorso. Il tedesco è andato a muro nel GP di Germania, ha commesso ostruzione su Sainz nelle qualifiche del GP di Austria (dove è venuto in aiuto il problema al motore della vettura di Hamilton), ha tamponato Valtteri Bottas al via del GP di Francia mentre tra Cina e Azerbaijan era stato sfortunato tra safety car e incidenti subiti.

Lewis continua a fare la differenza, stringe i denti e porta la sua macchina oltre i limiti. Seb incappa in qualche passo falso di troppo e in un Mondiale così tirato e sofferto tutto fa la differenza. E per il momento a gongolare è il britannico che si gode 17 punti di vantaggio sul suo avversario alla vigilia del GP di Ungheria, ultima gara prima della pausa estiva: la stagione sta vivendo un momento cruciale e ogni errore può costare caro, quello di Hockenheim potrebbe incidere in maniera determinante sul campionato.

 





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