Formula 1

F1, pagelle GP Austria 2018: Max Verstappen vince e convince, Raikkonen si riscatta, Mercedes in ginocchio, Haas sugli scudi

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Il Gran Premio d’Austria 2018 passerà agli annali sotto diversi punti di vista. In primis perchè consegna la quarta vittoria in carriera a Max Verstappen ma, soprattutto, perchè le vere protagoniste sono state gomme e motori delle vetture. Le prime hanno sofferto di blistering su diverse monoposto, i secondi hanno messo in ginocchio entrambe le Mercedes, cosa che non accadeva da tempo immemore (senza dimenticare i ko dei propulsori Renault di Daniel Ricciardo e Nico Hulkenberg o quello Honda con Brendon Hartley). Una gara nella quale è successo di tutto, per cui andiamo a consegnare la pagelle ai protagonisti, per capire chi si è meritato la valutazione migliore.

LE PAGELLE DEL GP DI AUSTRIA 2018

MAX VERSTAPPEN (Red Bull) – VOTO 9: Alzi la mano chi, venerdì, avrebbe mai pensato che sarebbe stato proprio l’olandese a vincere la gara. La Red Bull era distante 7 decimi dalla Mercedes e soffriva con le gomme. Il Gran Premio, invece, ha visto un Verstappen perfetto. Ha saputo approfittare del pit stop in regime di Virtual Safety Car e da quel momento non si è più voltato indietro, lasciando i problemi agli altri. Gestisce la vettura molto meglio di Ricciardo e va a vincere una corsa davvero incredibile. 

DANIEL RICCIARDO (Red Bull) – VOTO 6: Disputa una buona gara in avvio, impreziosita dal sorpasso su Kimi Raikkonen, poi le gomme lo mandano in difficoltà. Passa dalle SuperSoft alle Soft e, dopo pochissimi giri, di nuovo alle SuperSoft per colpa di notevoli problemi di blistering. Dopo il secondo pit stop torna a spingere ma il suo motore Renault (che dava già segnali di pericolo da qualche gara) lo lascia a piedi al giro 55. 

SEBASTIAN VETTEL (Ferrari) – VOTO 7.5: il suo fine settimana non si tinge di vittoria solamente per colpa della penalità ricevuta in qualifica. Parte sesto e, dopo pochi metri, si ritrova inghiottito nel traffico. Le sue prime fasi sono davvero complicate. Deve saltare le Haas e mettersi alla caccia dei primi ma, almeno fino al pit stop, non gli riesce. Si sveglia quando vede davanti a sè Hamilton, lo attacca con grande decisione e va a prendersi un terzo posto di capitale importanza, arrivando a tre soli secondi da Verstappen.

KIMI RAIKKONEN (Ferrari) – VOTO 8: In partenza cerca di sfruttare le sue gomme UltraSoft, prova a volare al comando mettendosi in mezzo alle due Mercedes, ma alla fine favorisce la fuga di Hamilton. Dopo tre curve viene infilato all’esterno da Bottas e la sua gara diventa in salita. Dopo pochi giri subisce l’attacco di Ricciardo, sbaglia in curva 2 e si fa passare troppo facilmente. Al giro 38 si riscatta restituendo il sorpasso all’australiano in crisi nera con le gomme. Da quel punto cambia marcia e si mette alla caccia della prima posizione che manca per appena 1.5 secondi.

LEWIS HAMILTON (Mercedes) – VOTO 5.5:  Non si ritirava dal GP di Malesia 2016 e lo fa in una giornata che, almeno in avvio, sembrava portarlo verso una vittoria in carrozza. Parte alla grande, prende il comando e domina, fino, almeno, al ritiro di Valtteri Bottas. A quel punto la sua corsa si complica perchè Red Bull e Ferrari effettuano il pit stop in regime di Virtual Safety Car e lo mettono in difficoltà. Da quel momento in avanti viene sorpassato in pista da Vettel e, successivamente, le gomme lo costringono ad una nuova sosta ai box. Come se non bastasse al giro 65 la sua Power Unit si ammutolisce e lo costringe a concludere anzitempo una gara dopo ben 637 giorni.

VALTTERI BOTTAS (Mercedes) – SENZA VOTO: Capitano tutte a lui! Quest’anno la sfortuna si sta accanendo sul finlandese che, dopo il ritiro quando stava vincendo a Baku, dopo i guai di Le Castellet, stavolta è la sua W09 ad appiedarlo quando era secondo e stava rimontando su Lewis Hamilton. Non era scattato bene dalla pole position, ma in curva 3 aveva compiuto un sorpasso capolavoro (all’esterno su Kimi Raikkonen).

MERCEDES – VOTO 3: La scuderia di Brackley arrivava all’appuntamento con il vento in poppa, dopo il successo di Le Castellet e dopo aver dimostrato di aver forzato, e non poco, a livello di motore e di aggiornamenti tecnici. In un colpo solo le due vetture non arrivano al traguardo (cosa che non succedeva, per motivi tecnici, addirittura dagli anni ’50) e rimettono in corsa una Ferrari che, fino all’avvio della gara, sembrava un pugile contato all’angolo.

NIKO HULKENBERG (Renault) – SENZA VOTO: Era partito bene ed era in una zona interessante di classifica. Per sua sfortuna il motore della sua Renault lo saluta troppo presto.

ROMAIN GROSJEAN (Haas) – VOTO 7.5: Conclude in quarto posto davvero eccezionale che lo riscatta dopo un inizio di stagione nel quale non ne combinava una giusta. 

KEVIN MAGNUSSEN (Haas) – VOTO 7: Quinto posto finale che va a suggellare il miglior GP di sempre della Haas. Il danese continua a fare ottime cose in questo campionato

SERGIO PEREZ (Force India) – VOTO 6.5: La Force India sembrava in enorme difficoltà nel corso di questo weekend, ma in gara migliora nettamente e arriva in una eccellente settima piazza che riporta il team ai livelli che tutti noi conoscevamo. 

ESTEBAN OCON (Force India) – VOTO 7: Un sesto posto finale che vale un podio viste le attese. Il francese non sbaglia una mossa e si conferma un ottimo talento. 

BRENDON HARTLEY (Toro Rosso) – VOTO 6: Era quasi arrivato in zona punti quando, al giro 56, il suo motore Honda finisce ko. Una delle sue migliori corse di questa stagione, rovinata non per colpe sue, per una volta. 

FERNANDO ALONSO (McLaren) – VOTO 7: L’inizio della sua giornata è da incubo ed è in lotta per evitare l’ultimo posto. Il pilota spagnolo e il team, però, non sbagliano una mossa e salgono fino all’ottava posizione. Miracoloso.

CHARLES LECLERC (Alfa Romeo Sauber) – VOTO 6.5: Ancora un punto iridato portato a casa. Ormai gli aggettivi per questo campioncino, che partiva nelle retrovie, si sprecano. 

WILLIAMS – VOTO 2: Lo ripetiamo in quasi tutte le occasioni, ma vedere un team così storico ridotto a lottare per evitare l’ultimo posto è davvero penoso. 

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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