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Fallimenti, illeciti e penalizzazioni. Rivoluzione nei campionati dalla Serie A alla Serie C. Tutte le ipotesi di ripescaggio

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Come è quasi abitudine, ogni estate è accompagnata da questa frase: “Il calcio italiano è nel caos“. Una spiacevole ripetitività dettata, probabilmente, dalla necessità di ridurre le squadre professionistiche per evitare lo stucchevole spettacolo di questi giorni tra fideiussioni fittizie e conti in rosso.

SERIE A

In Serie A tiene banco la situazione di Parma e Chievo. Il club di proprietà di Luca Campedelli è stato deferito al Tribunale federale nazionale per responsabilità diretta a causa di una serie di operazioni di plusvalenze fittizie che avrebbero garantito almeno 20 milioni di euro. La Procura, in questo senso, parla di un periodo che va dal 2014 al 2017 e la richiesta è di 15 punti di penalizzazione da scontare nel campionato 2017-2018 e conseguente retrocessione in Serie B (fonte Gazzetta dello Sport). Nel caso della compagine ducale, si parla di illecito sportivo con Emanuele Calaiò diretto interessato, reo di aver scambiato messaggi “compromettenti” con De Col prima della partita tra Spezia e Parma. Club emiliano coinvolto quindi per responsabilità oggettiva. Sono stati chiesti due punti di penalizzazione nell’ultima Serie B (mancata promozione in A) o 6 nella prossima Serie A  per la squadra parmense mentre 4 anni di squalifica per l’attaccante.

In caso di retrocessione delle due compagini, il Crotone sicuramente sarebbe in prima fila per prendere il posto dei clivensi, visto l’esito della stagione scorsa (terzultimo posto). Nel caso i ducali tornassero nella campionato cadetto, il discorso si complicherebbe. In teoria dovrebbe essere il Palermo, squadra perdente nella Finale del playoff contro il Frosinone, ad avere i requisiti sportivi per salire ma anche la situazione della società rosanero non è del tutto chiara, guardando ad alcune transazioni di mercato “sospette”. Pertanto Cittadella e Venezia, eliminate nelle semifinali degli spareggi promozione, potrebbero essere interessate al discorso ma relativamente a quest’ultimo punto c’è ancora tanto da chiarire.

SERIE B

Un infausto destino quello di Bari e Cesena. I romagnoli avevano un buco di bilancio pari a 73 milioni di euro, di cui 40 con l’Erario, impossibile da colmare in breve tempo. Per questo è stata presa la decisione nella serata di ieri di aderire all’istanza di fallimento avanzata dalla Procura di Forlì, la cui udienza è fissata per il 9 agosto. Probabilmente i bianconeri riprenderanno dalla Serie D. Situazione simile per i pugliesi. Il passo indietro di Andrea Radrizzani (proprietario del Leeds), che si era proposto in un primo momento per cercare di sanare i conti del club di Giancaspro, ha portato all’inevitabile fallimento dopo 110 anni di storia.. Molto complicata anche la posizione dell’Avellino. La squadra irpina sprovvista di una fideiussione regolare potrebbe non essere ammessa al campionato cadetto e la sentenza della Covisoc è attesa giovedì. In un quadro così disastrato la Serie B offre 2 o 3 posti liberi. In attesa di avere le graduatorie ufficiali, potrebbero tornare in gioco Siena, Ternana e Pro Vercelli ma sono richiesti 800.000 euro a fondo perduto.

SERIE C

E’ grande caos anche nella Serie C nostrana e la motivazione è sempre legata a questioni economiche e all’impossibilità di iscriversi. A cadere sotto la mannaia dei conti in rosso ci sono realtà come Mestre, Andria e Reggio Emilia. In quest’ultimo caso la situazione è davvero incredibile. Estromessa dalla finale promozione per un rigore piuttosto dubbio, la Reggiana non sarà al via della C e costretta ripartire dalla categoria riservata ai Dilettanti. Un futuro incerto per una società con una storia importante, il cui destino è nelle mani del primo cittadino Luca Vecchi, che nella giornate passate aveva manifestato cauto ottimismo. Sono invece in attesa del giudizio della Covisoc Lucchese, Cuneo e Matera che hanno presentato nei termini previsti il proprio ricorso. Con il posto lasciato libero dal Bassano sono quattro le caselle da riempire ma potrebbero anche essere sette dopo i ripescaggi della Serie B. Alla finestra ci potrebbero essere le squadre B (con la Juventus in prima fila), Prato, Cavese e Como. Il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina, in un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, ha così commentato: “A ora sono due le squadre B interessate (Juventus e Milan, ndr). Forse ci sarà una terza squadra se si libera un altro posto. Mi risulta che RomaSampTorino e Udinese sono d’accordo, ma vorrebbero aspettare il 2019. Per il resto, faremo tre gironi da 18 squadre l’uno”. 

 

 





giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Dziurek / Shutterstock.com

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