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Francia-Croazia, Finale Mondiali 2018: i precedenti e le statistiche tra le due squadre. La Croazia per vendicare la semifinale del 1998

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L’attesa sta per finire. Domenica alle 17 Francia e Croazia scenderanno in campo per giocarsi la finale dei Mondiali allo stadio Luzhniki di Mosca. Sono state queste due squadre a qualificarsi all’epilogo della massima competizione calcistica, al termine di un viaggio cominciato il 14 giugno e che domenica vivrà il suo epilogo.

La Francia è giunta in finale vincendo il suo girone (con Perù, Australia e Danimarca) ed eliminando Argentina, Uruguay e Belgio nella fase ad eliminazione diretta. La Croazia, invece, ha chiuso il girone con Argentina, Nigeria e Islanda a punteggio pieno, superando poi Danimarca e Russia ai calci di rigore e in semifinale l’Inghilterra ai supplementari.

Francia-Croazia, Finale Mondiali 2018: i precedenti

Sono cinque i precedenti tra Francia e Croazia, con 3 vittorie per i Galletti e 2 pareggi. Di questi, due si sono giocati in grandi competizioni internazionali, tra cui quello rimasto nella memoria collettiva, la semifinale dei Mondiali del 1998, una delle partite più belle e iconiche degli anni ’90.

Allo Stadio Saint Denis di Parigi, fu Davor Suker, capocannoniere di quell’edizione dei Mondiali, a portare in vantaggio una Croazia che sulla strada per la semifinale aveva conquistato tutti per il suo calcio divertente ed entusiasmante (ai quarti batté la Germania per 3-0). Il sogno di giocare la finale alla prima partecipazione (i croati furono ammessi all’UEFA quando le qualificazioni per il Mondiale 1994 erano già cominciate) fu spezzato da Lilian Thuram, che realizzò la doppietta che portò in finale la Francia, capitanata tra l’altro dall’attuale CT Didier Deschamps (in campo per tutti i 90 minuti). Per il difensore, allora al Parma, quelli sono stati gli unici due gol realizzati con la maglia della Nazionale.

Quello fu il primo confronto tra queste due squadre, che successivamente si sono incrociate in amichevole nel 1999 e nel 2000 (vittoria Francia e pareggio), poi agli Europei del 2004, quando la partita terminò 2-2: Galletti avanti con l’autogol di Tudor, Rapaic e Prso ribaltarono il risultato, poi Trezeguet firmò il pari definitivo. Infine, la terza vittoria transalpina è arrivata in amichevole nel 2011.

Francia-Croazia, Finale Mondiali 2018: le statistiche

Per la Francia si tratterà della terza finale mondiale, con un bilancio di 1-1: la vittoria è arrivata nella sopracitata edizione casalinga del 1998, la sconfitta nel 2006 contro l’Italia. Per la Croazia, invece, si tratta della prima volta in finale, tredicesima squadra diversa a riuscirci, la decima europea. Le ultime due esordienti in finale hanno vinto (Francia nel 1998 e Spagna nel 2010), l’ultima a perdere fu l’Olanda nel 1974.

Il cammino in questo Mondiale ha portato la Francia in finale con 10 gol realizzati e 4 subiti (1 nel girone, 3 agli ottavi con l’Argentina), con cinque vittorie e un pareggio. La Croazia, invece, ha realizzato 12 reti subendone 5: i croati, però, dopo aver chiuso la prima fase a punteggio pieno, ha avuto bisogno dei rigori per liberarsi di Danimarca e Croazia, superando poi ai supplementari l’Inghilterra, giocando 90 minuti in più, praticamente una partita intera, rispetto alla sua prossima avversaria.

Le reti francesi sono arrivate con 75 tiri, il 32% dei quali nello specchio, mentre sono addirittura 100 le conclusioni dei giocatori croati, di cui solo il 26% verso la porta. La Francia ha inoltre portato in gol cinque giocatori diversi, più un autogol: Antoine Griezmann e Kylian Mbappé hanno firmato tre reti, una a testa per Benjamin Pavard, Samuel Umtiti e Raphael Varane, tre difensori decisivi nella fase a eliminazione diretta. Per la Croazia, invece, sette uomini in gol, più un autogol: guida Luka Modric con tre, inseguono Mario Mandzukic e Ivan Perisic con due, poi una rete a testa per Ante Rebic, Milan Badelj, Andrej Kramaric e Domagoj Vida.

Appuntamento con la storia, infine, per Deschamps, che potrebbe diventare il terzo uomo a vincere i Mondiali sia da giocatore che da allenatore, dopo Mario Zagallo (1958 e 1962, poi 1970) e Franz Beckenbauer (1974 e 1990).

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Ivica Drusany / Shutterstock.com

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