Ciclismo

Giro di Vallonia 2018: terza tappa a Eiking, ma Fabio Aru dà spettacolo nel finale! Attacchi a ripetizione sulle cotes…

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Due indizi fanno una prova e quanto visto oggi sulle strade del Giro di Vallonia ha consegnato una garanzia: Fabio Aru è tornato alla grande, ha smaltito la delusione per il ritiro forzato dal Giro d’Italia e può contare su una gamba eccezionale. Ieri aveva attaccato nel finale, oggi scatti a ripetizione sulle temutissime cotes della terza frazione (169 chilometri da Chimay a La Roche-en-Ardenne). Il Cavaliere dei Quattro Mori ha emozionato, rimanendo con il gruppo dei migliori dopo la temuta Cote de Samrèe (9 chilometri al 6,3% di pendenza media) e poi piazzando un paio di scatti sull’ostica Cote du Pied Mont (2,6 chilometri al 3,8%) la cui cima era posta a 7 chilometri dal traguardo. Il sardo si è scatenato su quella asperità paventando una grande forma, perfetta in vista della Vuelta di Spagna e dei Mondiali di Innsbruck.

Questi due giorni sono stati davvero molto importanti, il capitano della UAE Emirates c’è più che mai e si è anche fatto vedere in discesa. Proprio durante la picchiata verso La Roche è scappato via Christian Eiking, norvegese della Wanty-Groupe Gobert che poi è andato a vincere la tappa. A regolare la volata degli immediati inseguitori (tra cui figurava anche Aru), giunti a una decina di secondi, è stato il belga Quinten Hermans (Telenet Fidea Lions) che ha preceduto il francese Lorrenzo Manzin (Vital Concept Cycling Club). Tim Wellens rimane in maglia gialla di leader della classifica generale: il belga della Lotto-Soudal ha sempre risposto agli affondi di Fabio Aru al pari degli uomini della Quick Step Floors e poi ha controllato nel finale.

La fuga di giornata era partita già nei primi chilometri con Alex Kirsch (WB-Aqua Protect Veranclassic), Edward Planckaert (Sport Vlaanderen-Baloise) e Lionel Taminiaux (AGO-Aqua Service) che hanno avuto un vantaggio massimo di quattro minuti. La Lotto Soudal della maglia gialla ha sempre controllato la corsa e il gruppo si è ricompattato a 26 chilometri dal traguardo, poi sulle due cotes finali scatti e attacchi a ripetizione prima della fiammata finale di Eiking in discesa.

 





(foto Valerio Origo)

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