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Golf, Open Championship 2018: buon avvio di Francesco Molinari, giro sotto il par. Comanda Kevin Kisner

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Prima giornata dell’Open Championship. Buon avvio di Francesco Molinari, che in una giornata in cui il terribile mostro di Carnoustie ha concesso qualcosa ai giocatori, con vento ovviamente presente ma non così intenso. Chicco è 18° a -1, dopo un round positivo in cui ha limitato gli errori, come suo solito. Peccato per il finale, perché dopo una bella sequenza di birdie alla 13 e alla 15, Molinari è scivolato con i bogey alle 16 e 17, riuscendo a salvare il par proprio nel finale. Una performance comunque positiva per il torinese, che domani avrà la possibilità di partire presto al mattino.

A comandare dopo la prima giornata è l’americano Kevin Kisner, quello che meglio è riuscito a domare le prime diciotto buche di Carnoustie, bravo a massimizzare il par 5 della 6 con un eagle e a mettere in fila tre birdie di fila tra le buche 13 e 15. Alle sue spalle premono i sudafricani Zander Lombard ed Erik Van Rooyen, entrambi a -4 al pari dell’americano Tony Finau. Poi, un altro terzetto a -3, con un altro sudafricano, Brandon Stone, e altri due statunitensi, Brendan Steele e Ryan Moore.

Folto gruppo, invece, a -2, tra cui l’inglese Danny Willett e Rory McIlroy. È stata una giornata positiva per il nordirlandese, autore di tre birdie e un solo bogey, alla 5, girando in 69 come l’americano Justin Thomas, che ha giocato con Molinari e che al contrario ha chiuso in negativo, perché dopo i quattro birdie fino alla 11 ha perso due preziosi colpi alla 11 e alla 16. A proposito di Chicco, in pari con lui ci sono nomi notevoli come lo svedese Henrik Stenson e gli americani Rickie Fowler e Matt Kuchar.

È un colpo indietro, invece, in pari col par, Tiger Woods, che non ha giocato male, anzi, ha rischiato poco, giocando in maniera precisa e ordinata. Sul più bello, però, nel finale, ha rovinato un bel giro, con i bogey alle buche 13 e 15. A differenza della Tigre sono in tanti i big ad essere andati in difficoltà in questa prima giornata. Da Phil Mickelson, a +2 insieme all’inglese Ian Poultier, fino a Sergio Garcia (a +5), al quale Carnoustie proprio non va giù (nel 1999 finì in lacrime, nel 2007 perse il titolo in maniera rocambolesca), passando per Dustin Johnson (+3), Bubba Watson e Patrick Reed (+4).

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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