Hockey Pista
Hockey su pista, Europei 2018: Italia sul podio per la terza volta consecutiva. Verona bomber del futuro, il ricambio generazionale è in atto
Un terzo posto, dopo due finali di fila. L’Italia compie un piccolo passo indietro sulla carta, ma può vantare importanti progressi al termine degli Europei 2018 di hockey su pista a La Coruna, in Spagna. Il ricambio generazionale, infatti, è pienamente in atto e il miglior marcatore azzurro, Alessandro Verona, rappresenta un diamante grezzo su cui puntare per il prossimo decennio.
Il ct Massimo Mariotti si è goduto un’Italia combattiva e coriacea, che ha saputo imporre il proprio gioco contro tutti gli avversari, inclusi la Spagna e il Portogallo, che hanno però fatto valere la loro esperienza per avere la meglio sulla compagine azzurra. Sei vittorie e due sconfitte. Questo è il bilancio di una squadra che ha iniziato il torneo come meglio non avrebbe potuto, schiantando in successione il Belgio, l’Inghilterra, l’Olanda e la Germania, confermando un pronostico che non ammetteva alibi per gli azzurri.
L’ostacolo spagnolo, in realtà, è sembrato più valicabile del previsto, ma la granitica difesa dei padroni di casa ha impedito agli azzurri di andare a segno, consentendo agli attuali campioni d’Europa di avere la meglio. Anche contro Andorra i ragazzi guidati da Mariotti hanno subito messo le cose in chiaro, dominando la scena e conquistando l’accesso alle semifinali, dove il tabù Portogallo si è rivelato ancora insormontabile, nonostante una prestazione per lunghi tratti molto convincente.
E così il terzo posto, giunto grazie ad un secondo tempo di fuoco nella finalina contro la Francia, ha regalato all’Italia il terzo podio continentale consecutivo, confermando una tradizione ormai consolidata per il Bel Paese in questa disciplina. Se Verona è stato il miglior marcatore, meritano una menzione d’onore anche il difensore goleador Davide Banini, autore di un torneo fantastico, e gli attaccanti Giulio Cocco, Andrea Malagoli e Marco Pagnini, che con Federico Ambrosio hanno formato un reparto infuocato. Buone anche le prestazioni dei portieri Riccardo Gnata e Leonardo Barozzi, protagonisti soprattutto nelle ultime due partite, e del veterano Domenico Illuzzi, autore di una pesante doppietta nella finale per il podio con la compagine transalpina.
Eppure qualche nota stonata c’è stata. Troppi errori sotto rete, soprattutto su palla da fermo, hanno impedito all’Italia di acquisire margine nei momenti chiave. E la mancanza di cinismo è andata di pari passo con qualche lieve calo di tensione nei finali di gara. Ma Mariotti può dormire sonni tranquilli, consapevole di disporre di un gruppo con un futuro assicurato e con doti tecniche e morali talmente elevate da far sognare in grande l’Italia intera.
mauro.deriso@oasport.it
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Foto: FISR