Judo
Judo, Mondiali 2018: l’Italia che verrà dopo Tarragona
Il sipario sui Giochi del Mediterraneo è calato nemmeno ventiquattro ore fa, ma è già tempo di analisi e di considerazioni. Un bilancio che, per l’Italia del judo, non può che essere positivo e lasciare ben sperare non solo nel lungo periodo in chiave olimpica, ma anche e soprattutto nel breve, con i Mondiali di Baku che sono praticamente dietro l’angolo. Settembre è vicinissimo.
Cosa ci hanno raccontato questi Giochi del Mediterraneo sullo stato di salute degli azzurri?
Partiamo dal numero di medaglie, undici, il terzo miglior risultato dall’edizione 1997 dei Giochi. Tre ori, cinque argenti e tre bronzi sono un ottimo risultato, raggiunto grazie alla caparbietà della nostra squadra. Una compagine che, alla vigilia della rassegna a Taragona, era in cerca di conferme e riconferme.
Su tutte quella di Odette Giuffrida, la medaglia d’argento di Rio costretta a un lungo stop, ma che a in Spagna sembra aver finalmente messo fine al lungo calvario. Il suo argento nei 52 kg è stato un ottimo riscontro, a dimostrazione di come la campionessa romana abbia recuperato non solo fisicamente, ma anche e soprattutto psicologicamente. A Baku si presenterà per rincorrere l’oro.
Giuffrida non sarà l’unica ad avere questo obiettivo ambizioso. Edwige Gwend (63 kg) proverà sicuramente a conquistare il titolo mondiale dopo la sua strepitosa avventura in terra iberica. L’atleta di Parma ha dimostrato non solo lucidità, ma anche una grande capacità di lettura delle avversarie e se dovesse mantenere questa concentrazione l’obiettivo di conquistare l’oro iridato sembra assolutamente a portata di mano.
Anche l’oro a Cinque Cerchi Fabio Basile potrebbe darci grandi soddisfazioni nella sua nuova categoria dei 73 kg: a Tarragona ha dimostrato di essersi lasciato alle spalle la delusione degli Europei di Tel Aviv.
Stato di salute superlativo anche per Manuel Lombardo (66 kg) che, dopo essersi fermato fuori dal podio a Tel Aviv, ha dimostrato carattere da vendere e grande lucidità nei Giochi del Mediterraneo, con un oro che può e deve considerarsi un monito: il ragazzo darà filo da torcere.
Anche Giorgia Stangherlin (78kg) ha messo in luce un ottimo stato di forma e se manterrà la concentrazione potrebbe regalarci soddisfazioni anche a Baku.
Giuliano Loporchio (100 kg), Vincenzo D’Arco (+100 kg), Carola Paissoni (70 kg) e Miriam Boi (57 kg) hanno dimostrato di poter dare battaglia arrivando a conquistare l’argento a Tarragona mentre Francesca Milani (48 kg) e Nicholas Mungai (90 kg), centrando il bronzo, hanno fatto vedere doti caratteriali non comuni.
Carattere che non è mancato nemmeno agli azzurri non a podio: Diego Rea (60 kg), Antonio Esposito (81 kg) e Annalisa Calagreti (+78) lo hanno solo rimandato.
Grande assente in questa rassegna è stato invece Matteo Medves, argento agli Europei 2018 e astro nascente della nostra rappresentativa, ma una sua convocazione per l’appuntamento iridato è molto plausibile.
Se su quattordici azzurri in undici sono andati a medaglia a Tarragona un motivo ci sarà: l’Italia del judo sta bene e anche ai Mondiali ne vedremo delle belle.
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Foto: IJF