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L’Italia fuori dai Mondiali di calcio: sport ed economia ne pagano le conseguenze

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E’ stato uno 0-0 con la Svezia a sancire l’uscita dell’Italia dai Mondiali di calcio, di scena in Russia in un’estate atipica.

Uno 0-0 estremamente pesante, che ha catapultato all’inferno i tifosi ed i simpatizzanti degli azzurri.

Erano addirittura 60 anni che non accadeva nulla di simile.

Bisogna infatti andare a ritroso sino al 1958 per trovare l’ultima nazionale italiana che non ha passato le qualificazioni.

Le ‘notti magiche’, passate a festeggiare i successi della nostra nazionale, restano un sogno come l’estate, che non sembra trovare spunti interessanti per decollare.

Un conto salato per l’Italia fuori dai Mondiali di calcio

L‘esclusione dell’Italia da una competizione mondiale di questa portata mediatica ha lasciato tutti sbigottiti e senza parole.

Non si tratta soltanto di una debacle sportiva, di una clamorosa sconfitta agonistica, ma di un fenomeno che si è inevitabilmente insinuato nel tessuto economico del nostro paese generando costi e mancati guadagni.

Il prezzo della sconfitta coinvolge il calcio ma pesa soprattutto sul Pil e sulla Borsa italiana.

A sottolineare le difficoltà hanno pensato gli analisti di Goldman Sachs, una delle più grandi banche d’affari del mondo.

A Milano, nel quadrato di gioco dello stadio Meazza, dove si è giocata Italia-Svezia sono andati letteralmente in fumo 150 milioni, 90 per i soli diritti Tv mentre la parte restante considera mancati premi partita, abbandono degli sponsor, royalties.

Gli esperti di Goldman Sachs spiegano che un piazzamento di rilievo per l’Italia al mondiale di Russia avrebbe potuto essere paragonato agli effetti positivi di una buona finanziaria.

L’eventuale qualificazione della nazionale italiana ai quarti di finale, come sottolineano gli analisti, della banca statunitense, avrebbe consentito di ridurre lo spread tra Btp e Bund permettendo al nostro paese di godere d’un consistente taglio sugli interessi del debito.

L’arrivo in finale della squadra italiana avrebbe addirittura supportato la Borsa italiana, offrendo su un piatto d’argento un rialzo del 3% rispetto alle altre realtà europee.

Il valore del mondiale sulle pagine di 888sport

La stima dei danni è stata oggetto di un’ampia pagina dedicata da 888sport.it al ‘valore dei mondiali’.

L’Italia fuori dai mondiali ha prodotto un danno di immagine e finanziario non soltanto al settore sportivo ma anche all’indotto economico, che ne è diretta conseguenza.

I numeri della debacle

A conti fatti, come leggiamo sulle pagine di 888sport, la debacle è una delusione per i tifosi ma è ancor più un ‘vero e proprio attacco all’economia nazionale’.

La sola partecipazione avrebbe garantito un introito pari a 1,7 milioni di euro.

La perdita economica ha coinvolto soprattutto le realtà che ruotano attorno al sistema calcio.

A subire consistenti perdite in prima linea troviamo le aziende che si sono aggiudicate i diritti televisivi, il cui danno economico si aggira attorno ai 100 milioni di euro.

Una perdita in soldoni che ha coinvolto inevitabilmente anche l’indotto.

Fra i settori più colpiti troviamo sicuramente quello della ristorazione, i gestori degli esercizi che vendono alcolici, gadget e merchandising.

A farne le spese anche l’erario per il mancato introito in termini di scommesse.

Dati alla mano infatti in occasione degli ultimi europei in Francia l’Italia ha potuto contare su un introito di circa 1 milione di euro, speso in scommesse.

Foto: Marco Iacobucci/Shutterstock

 

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