Lotta

Lotta, l’Italia non è più solo Frank Chamizo. Giovani azzurri crescono a suon di risultati

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Il movimento italiano della lotta c’è e sta crescendo nel numero e nei risultati. Non solo l’immenso Frank Chamizo, l’italo-cubano specialista della lotta libera, ma anche una nidiata di altri giovani che in futuro potranno farci arrivare lontano.
Su tutti la grande sorpresa di Tarragona Simone Iannattoni, classe 1997. Il suo argento nei -97 kg ai Giochi del Mediterraneo è arrivato in maniera inaspettata e ha impressionato per la caparbietà e la forza che ha portato sulle materassine. Ha mostrato carattere e ha dimostrato anche di avere le idee chiare sul suo futuro, con estrema umiltà: “Sono comunque contento, anche se rammaricato, ma so di essere giovane e di avere ancora tanti anni davanti per migliorare, maturare esperienza e portare altri risultati all’Italia”, ha infatti dichiarato subito dopo il podio.
A Tarragona non è andato bene, ma con i suoi 19 anni chi ha molto margine di miglioramento è il catanese Ignazio Sanfilippo, classe 1999 e specializzato nella lotta greco-romana nella categoria 76 kg. L’anagrafica gioca assolutamente in suo favore e se manterrà l’impegno dimostrato fino ad adesso la sua crescita potrebbe essere veramente esponenziale. Aron Caneva è un fratello e cognato d’arte. Genovese, classe 1995 e specialista della libera negli 86 kg, ha sicuramente le carte in regola per poter riscattare le ultime prestazioni internazionali.
Anche le azzurre stanno dimostrando che il movimento della lotta italiana sta bene e può regalarci soddisfazioni. Le medaglie di Tarragona ne sono una dimostrazione. Su tutte spicca l’argento di Dalma Caneva, classe 1994. La lottatrice genovese è sembrata in grande spolvero e sicuramente avrà molto da dire nelle competizioni che la attendono. Il podio spagnolo, infatti, le sta stretto: “Non sono contenta, volevo la medaglia d’oro. Ho perso la concentrazione proprio negli ultimi secondi in cui ero in vantaggio, ho sbagliato. Lei l’avevo già incontrata, la prossima volta vincerò io”.
Un argento che lascia ben sperare anche quello di Carola Rainero, anche lei una 1994. Ad affermare che il podio di Tarragona è solo l’antipasto è stata proprio lei commentando a caldo la medaglia: “Sono molto contenta, spero che questo risultato apra le porte alle prossime competizioni. Che sia solo un inizio!”.
Dopo otto mesi di calvario, causa infortunio, è tornata anche Sara Da Col, la lottatrice classe 1992 ha conquistato un bronzo importantissimo al suo rientro, durante i Giochi del Mediterraneo: “Sono felicissima per questo terzo posto! È la prima competizione importante dopo 8 mesi di stop dall’infortunio, mi alza il morale e mi spinge a fare ancora meglio”.
Insomma, la lotta azzurra da ora in poi potrà non fare affidamento sul solo Frank Chamizo: la squadra ha dimostrato di essere competitiva ai Giochi del Mediterraneo e sicuramente sta scalpitando per dimostrare il suo valore anche su altri palcoscenici.




Twitter: @IreneConEAperta

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Foto: UWW

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