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Calcio
Maglie da gioco: un business dalle origini lontane
Era il XIX secolo, e i “calciatori” giocavano per passatempo e con abiti propri. Tutti con i pantaloni lunghi sorretti da cinture o bretelle, riuscivano a distinguersi grazie a un indumento dello stesso colore.
Nel XX secolo le cose cominciano a cambiare: non si gioca più tanto per hobby, i pantaloni si accorciano fino a sopra il ginocchio e vengono introdotte le divise, dai colori semplici. Ancora non si fa grande uso del numero di maglia.
Dagli anni ’40 addio alla lana a favore di divise più leggere e confortevoli. È tra gli anni ’60 e ’70 che cominciano ad entrare in gioco prima i fornitori e poi gli sponsor. E tra gli ’80 e i ’90 le divise cominciano a diventare più “alla moda”, così come i numeri di maglia, ormai divenuti indispensabili, che spesso vengono realizzati con colori speciali: cosa che li classifica come “vezzo” o caratteristica principale di un determinato giocatore.
Ed eccoci ai giorni nostri: con divise ultramoderne, fatte di materiali sempre più performanti e tecnologici, capaci di far sentire a proprio agio i calciatori in qualsiasi condizione climatica. La presenza dei loghi dei partner commerciali è ormai indispensabile, proprio come i numeri di maglia: un business da miliardi di euro, che assicura alle società calcistiche introiti fissi e sicuri.
Così come gli incassi del merchandise: le maglie arrivano ad avere costi sempre più proibitivi per i tifosi che già devono affrontare ogni anno la spesa di biglietti o abbonamenti allo stadio o -ancora peggio- delle trasferte per seguire la loro squadra del cuore.
È qui che nasce l’esigenza di ricorrere al “fai da te”; molti fan club decidono di personalizzare le maglie a modo loro, rivolgendosi a delle aziende a ciò preposte.
In questo modo è possibile avere delle magliette personalizzate con due vantaggi sostanziali: il primo è l’indiscutibile risparmio; il secondo è la possibilità di personalizzare la propria maglia come più si desidera, senza essere legati ai modelli messi a disposizione dai club di calcio.
Una scelta decisamente più furba, che alleggerisce almeno un po’ le tasche dei tifosi.
Che in questo modo, tra l’altro, possono ingegnarsi per progettare e creare maglie tutte loro, che possano fare invidia anche alla divisa di gioco dei club più importanti del mondo!
Fabio90
25 Luglio 2018 at 16:58
Personalmente colleziono le maglie da gioco..quelle ufficiali e mai mi piacerebbe averne altre..il costo è si esagerato ( sopratutto per chi come me prende solamente quelle strautentiche negli store ufficiali) ma è anche vero che ne acquisto una di tanto in tanto…anzi proprio raramente..una all’anno…e ne ho una decina…ma meglio 80/90 euro avendo quella autentica che 40 e avere quella modificata…anche perchè se si vuole quella..le si possono trovare facilmente