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Mondiali 2018: Inghilterra, questa è la volta buona? I Tre Leoni per un sogno atteso mezzo secolo. Ma la Francia…

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Football’s coming home. Il calcio sta tornando a casa. Questo è il leit motiv dei tifosi inglesi, che da giorni ormai non pensano ad altro: vincere i Mondiali 2018. La prestazione eccellente contro la Svezia, sconfitta ai quarti con un perentorio 2-0 grazie alle reti di Maguire e Alli, ha dato ulteriore linfa alle ambizioni dell’Inghilterra, che puntava sul prossimo quadriennio per dare l’assalto alla Coppa del Mondo con la generazione di fenomeni in erba che ha restituito vigore al calcio inglese.

Un gruppo che ha bruciato le tappe e che ha riportato l’Inghilterra tra le prime quattro al mondo per la terza volta nella storia della competizione. Nel primo caso, risalente al 1966, gli inglesi riuscirono a trionfare in casa propria, l’unica volta in cui la coppa è entrata a far parte della bacheca dei Tre Leoni, lontana ormai ben 52 anni. La volta seguente fa riferimento a Italia ’90, quando l’Inghilterra di Gary Lineker fu sconfitta in semifinale dalla Germania, accontentandosi del quarto posto.

Ed è ancora una volta un bomber del Tottenham a prendere in mano le redini di una squadra che sta davvero iniziando a pregustare il dolce sapore della vittoria. Harry Kane, 25 anni fra poche settimane, è il capitano e il leader di un gruppo giovane e ricco di talento. Con sei reti all’attivo, Kane è il capocannoniere dei Mondiali 2018 in Russia e sta letteralmente facendo impazzire i suoi tifosi a suon di gol. Un carisma innato contraddistingue il bomber inglese, affiancato dai suoi compagni di squadra Alli, Dier, Trippier e Rose, con cui va a caccia di un’impresa titanica.

Ma i protagonisti dell’exploit dell’Inghilterra sono tanti. Lingard e Sterling sono due schegge impazzite e stanno mandando in tilt le difese, mentre Henderson è una diga al centro del campo. Stones, Walker e Maguire compongono un trio di difensori non particolarmente abili in marcatura, ma fortissimi nel gioco aereo e nei capovolgimenti di fronte. E poi c’è Pickford, 24enne portiere dell’Everton, eroe delle gare contro Colombia e Svezia a suon di parate strabilianti. Ci sono tutti gli ingredienti, dunque, per sognare un traguardo che farebbe impazzire un popolo intero. Ma la Croazia, avversario dell’Inghilterra in semifinale, sarà un osso durissimo. La personalità e la qualità della manovra dei croati potrebbe creare grattacapi alla difesa inglese, ma la velocità del contropiede dei Leoni può far male a qualsiasi avversario. L’Inghilterra, sulla carta, dispone di qualità, tradizione e personalità per arrivare in finale.

Ma la favorita per la vittoria resta la Francia di Deschamps, l’ultima corazzata rimasta in corsa per la vittoria dopo l’ecatombe che ha coinvolto Germania, Argentina, Portogallo, Spagna e Brasile. Da Griezmann a Mbappè, da Pogba a Kantè, sono tanti i campioni di cui il ct transalpino dispone per puntare ad una vittoria che rinverdirebbe i fasti del 1998 e riscatterebbe la delusione per la sconfitta due anni fa nella finale degli Europei 2016 contro il Portogallo. C’è ancora il talentuoso Belgio di Hazard e De Bruyne tra la Francia e la finale, un avversario dotato di classe in abbondanza, che dopo alcuni anni di apprendistanto ha imparato anche a soffrire. In Inghilterra, però, a nessuno importa degli avversari. Football’s coming home. E sarebbe un peccato rinunciare ancora a salire sul treno diretto verso la storia.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Marco Iacobucci EPP / Shutterstock.com

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