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MotoGP, GP Germania 2018: Marc Marquez punta all’ennesima pole al Sachsenring, ma le Ducati ci provano

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Siamo ufficialmente giunti al sabato del Gran Premio di Germania 2018 della MotoGP. Si inizia a fare sul serio dato che saranno di scena le qualifiche che definiranno la griglia di partenza di domani. Cosa ci ha detto il venerdì del Sachsenring? Gli spunti sono stati diversi, ma non si può che mettere, come sempre, Marc Marquez nel ruolo di grande favorito per la pole position di oggi pomeriggio (la Q1 scatterà alle 14.10).

Lo spagnolo sul tracciato della Sassonia domina incontrastato da ben 8 edizioni, quando correva ancora nella classe 125. Il filotto di successi consecutivi è impressionante e va di pari passo con quello delle pole position. Scontato pronosticare che anche in questa occasione il portacolori della Honda sia pronto a centrare la partenza al palo, anche se le prime due sessioni di prove libere non lo hanno messo davanti a tutti in fatto di tempi. Il più veloce della giornata di ieri è risultato Jorge Lorenzo, ma Marquez ha lavorato su altre cose. Come sua consuetudine ha preferito trovare il giusto feeling con le sue amate gomme Hard con le quali girava su tempi di assoluto rispetto. Il suo passo gara è strepitoso, e quando sarà tempo di cercare la pole, sarà prontissimo a battere tutti ancora una volta.

Capitolo Marquez a parte, il venerdì del Gran Premio di Germania ha regalato una sorpresa non da poco: la Ducati è pronta per la battaglia. Il layout della pista non è mai stato troppo amichevole con la moto di Borgo Panigale (non vince su questo circuito dal 2008 con Casey Stoner) ma i tempi di ieri hanno fatto ben sperare. In primis il crono monstre di Jorge Lorenzo che, sfruttando una doppia gomma Soft, ha piazzato uno strepitoso 1:20.885, rifilando quasi mezzo secondo a Marquez. Ma, come si è visto, la Ducati non è solo il maiorchino. Secondo tempo assoluto per Danilo Petrucci (Ducati Pramac) a 257 millesimi, quarto per Andrea Dovizioso a 424, ottavo per Jack Miller (Ducati Pramac) a 612, decimo per Alvaro Bautista (Ducati Angel Nieto) a 683. Ben cinque moto di Borgo Panigale nella top ten. Se non è un record poco ci manca. Anche la scuderia emiliana sarà pronta a contendere la pole position al padrone di casa Marc Marquez, con buone credenziali.

Chi, invece, ha deluso, almeno in parte, nei primi due turni di libere è stata la Yamaha. La moto di Iwata partiva con fiducia per il Sachsenring, ma non è andata oltre un sesto posto con Maverick Vinales a mezzo secondo esatto da Lorenzo e addirittura un 16esimo con Hafizh Syahrin (Yamaha Tech3) a 892 millesimi. Valentino Rossi, incredibile a dirsi, ha chiuso un gradino sotto il pilota malese a nove decimi, mentre Johann Zarco (Yamaha Tech3) è alle sue spalle distante due millesimi. Le novità portate in fatto di elettronica nel team ufficiale, almeno per ora, non sembrano aver sortito effetti, anche se la concentrazione dei piloti è andata più sulle gomme che sul tempo. C’è ancora la FP3 per evitare la Q1, ma i presagi non sono certo positivi.

Ancora una volta, invece, la Suzuki ha vissuto una giornata a due facce. Benissimo Andrea Iannone in mattinata con un 1:21.204 che lo ha portato a 319 millesimi da Lorenzo, mentre Alex Rins ha chiuso 11esimo a 731. Se in Olanda lo spagnolo volava, mentre il pilota di Vasto aveva deluso, stavolta tutto si è capovolto. Vedere entrambe le moto giapponesi competitive è una vera rarità.

Sembra tutto segnato? Marc Marquez partirà per l’ennesima volta davanti a tutti nel GP di Germania? I favori del pronostico sono tutti suoi, ma Jorge Lorenzo e le Ducati non vogliono partire battuti, mentre la Yamaha deve risolvere diversi problemi. Sempre che la “variabile impazzita” Andrea Iannone non risolva a suo favore la discussione.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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foto Valerio Origo

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