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MotoGP
MotoGP, Pagelle GP Germania 2018: Marc Marquez da 9 e lode! Rossi ottimo, Bautista sorprende, Dovizioso rimandato, Crutchlow bocciato
Il Gran Premio di Germania 2018 della MotoGP va, non a sorpresa, a Marc Marquez che su questa pista appare imbattibile. Lo spagnolo ha saputo gestire bene una gara che non ha regalato grandi colpi di scena o emozioni, ma che ha visto, e questo sì non era scontato, la Yamaha comportarsi meglio delle Ducati. Andiamo, dunque, a vedere quali sono stati i piloti che si sono contraddistinti nel migliore dei modi e quali, invece, finiscono dietro la lavagna.
LE PAGELLE DEL GP DI GERMANIA 2018
MARC MARQUEZ (HONDA) – VOTO 9 e lode: Gara assolutamente impeccabile e sotto controllo del campione del mondo che vince per la nona volta (sì avete letto bene) consecutiva sul circuito della Sassonia. Una volta in classe 125, due in Moto2 e ben sei in MotoGP. Un dominio incontrastato e incontrastabile, che ovviamente merita un 10 in pagella, su un circuito nel quale non ha rivali. Di norma partiva e scappava sin dai primi metri, stavolta preferisce gestire gomme e situazione senza forzare nella prima fase di corsa. Quando poi decide di cambiare marcia se ne va e, ormai lo si può dire, si lancia verso l’ennesimo titolo mondiale nella classe regina.
VALENTINO ROSSI (YAMAHA) – VOTO 8.5: Pochi lo vedevano competitivo in ottica gara, figuriamoci per un secondo posto finale. Il “Dottore”, invece, azzecca la scelta della doppia gomma Media e si dimostra combattivo sin dai primi metri. Giro dopo giro sale di livello e raggiunge una piazza d’onore quanto mai meritata. Nel finale, addirittura, prova a ricucire lo strappo con Marquez, ma lo spagnolo torna a spingere ed il secondo posto è il massimo che poteva ottenere. La Yamaha (voto 5) è quello che è (il pacchetto di novità a livello di elettronica è risultato un buco nell’acqua) ma il nove volte campione del mondo riesce a trascinarla laddove, in teoria, non potrebbe arrivare.
MAVERICK VINALES (YAMAHA) – VOTO 7.5: Discorso simile al compagno di scuderia, ma con la solita aggravante di un inizio gara al di sotto delle possibilità. Il catalano parte male ed è costretto all’ennesima rimonta ma riesce a centrare un podio che, sommato a quello di Assen, gli consente di confermare la terza posizione in classifica generale e, non ultimo, gli conferisce una notevole iniezione di fiducia.
DANILO PETRUCCI (DUCATI PRAMAC) – VOTO 7.5: Il migliore in casa Ducati, e non era facile da prevedere. Si temeva che, per la sua conformazione fisica, potesse rovinare più in fretta le gomme dei colleghi, ma il pilota di Terni non si scompone e disputa una grande gara. Perde il podio a pochi chilometri dalla bandiera a scacchi e rimpiange il tempo perso nel confronto diretto con Jorge Lorenzo.
JOHANN ZARCO (YAMAHA TECH3) – VOTO 5.5: Ormai deve “festeggiare” un nono posto. Prosegue nel suo momento di crisi nera nel quale sembra davvero un lontano parente di quel pilota che, ad inizio anno, lottava senza fatica per pole position e gare. Una involuzione notevole che, ovviamente, non si spiega solamente con le difficoltà della sua moto.
ANDREA DOVIZIOSO (DUCATI) – VOTO 5: Il Sachsenring non è la sua pista preferita, nè quella ideale per la sua moto, ma il romagnolo oggi non si è visto mai. Chiude settimo a quasi otto secondi dalla vetta e conferma di non essere più quel pilota strepitoso che l’anno scorso aveva sfiorato il titolo. Serve una scossa. Brno e Red Bull Ring, dopo la sosta, sembrano occasioni ideali per tornare “Desmo Dovi”.
JORGE LORENZO (DUCATI) – VOTO 5.5: Ancora una volta gara a due facce. Bene in avvio, male in chiusura. Scatta alla perfezione e prende il comando e lo tiene finchè può. Forza a tutta e, di conseguenza, distrugge le gomme. La seconda fase del suo GP è tutta in difesa e, quantomeno, chiude davanti al compagno di scuderia Andrea Dovizioso.
ALVARO BAUTISTA (DUCATI ANGEL NIETO) – VOTO: 8. Grande sorpresa di giornata. Lo spagnolo chiude, con pieno merito, al quinto posto a 5.1 dalla vetta dopo una gara veramente brillante e coriacea. Dopo un avvio tranquillo si scuote e, a suon di sorpassi, si mette nei piani alti. Probabilmente sarà la classica rondine che non fa primavera, ma che giornata!
CAL CRUTCHLOW (LCR HONDA) – VOTO 4: Per l’ennesima volta il britannico getta tutto alle ortiche troppo presto. Cade malamente in curva 12 in un momento nel quale veleggiava nelle prime cinque, sei, posizioni e chiude con un altro “zero” nella sua stagione.
ANDREA IANNONE (SUZUKI) – VOTO 5: La sua gara inizia male e, sostanzialmente, si conclude in curva 3 in un contatto a quattro con altri piloti. Si ritrova nelle retrovie e rimonta, quantomeno, fino alla 12esima posizione. Sfortunato.
BRADLEY SMITH (RED BULL KTM) – VOTO 7: Un decimo posto che vale come un podio. Dopo un’annata nell’anonimato più totale il britannico si piazza nella top ten, con pieno merito.
DANI PEDROSA (HONDA) – VOTO 5.5: Chiude ottavo a 12.7 secondi dal suo compagno di scuderia, ma per lui questo fine settimana ha comunque un sapore speciale, essendo quello nel quale ha annunciato l’addio alle corse.
ALEX RINS (SUZUKI) – VOTO S.V.: Il suddetto contatto al via lo estromette dalla lotta. Ben lontano dal secondo posto di Assen, dopo un fine settimana nel quale, ad ogni modo, non si era quasi mai visto.
XAVIER SIMEON (DUCATI REALE AVINTIA) – VOTO 2: Chiude a 1:16 da Maquez ed a 15 secondi dalla penultima posizione di Karel Abraham. Non si capisce davvero cosa ci faccia il belga in questa categoria. Pesce fuor d’acqua!
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alessandro.passanti@oasport.it
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