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MotoGP, scontro Petrucci-Lorenzo: la Ducati è performante ma i piloti finiscono per togliersi i punti

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Lo si temeva alla vigilia che il GP di Germania, nona prova del Mondiale 2018 di MotoGP, sarebbe stato problematico per la Ducati. Il sesto e settimo posto di Jorge Lorenzo e di Andrea Dovizioso, alle spalle delle altre due Rosse di Danilo Petrucci (Team Pramac) e di Alvaro Bautista (Team Angel Nieto), non sono certo riscontri di cui rallegrarsi.

Gestione delle gomme e costanza di rendimento sono venute a mancare sulle due GP18 ufficiali che, però, complessivamente nel confronto con la moto dell’anno scorso si sono rivelate maggiormente prestazionali. Dovendo tracciare un bilancio della prima parte di stagione, infatti, non si può non sottolineare la velocità della D16 e i miglioramenti in fase di percorrenza. Eppure sia il “Dovi” che Jorge sono ormai tagliati fuori dalla lotta per l’iride, salvo miracoli: 77 i punti di ritardo del forlivese e 80 quelli di distacco del maiorchino. Un gap frutto di alcuni errori dei piloti, spesso in lotta tra loro, ricordando Jerez o Le Mans.

Sul Ring, poi, l’ultimo capitolo tra Petrucci e Lorenzo, venuti anche a contatto, con l’umbro lamentatosi apertamente con il compagno di marca, ritenendo la manovra poco intelligente. Un rapporto logoro tra i due, enfatizzato anche dal fatto che nel 2019 vi sarà il passaggio di testimone: il centauro italiano al posto dell’iberico, che andrà in Honda. Inoltre, quanto accaduto nel corso delle qualifiche e con Lorenzo ad accusare il pilota tricolore di “succhiare la scia” non ha certo aiutato.

In tutto questo il Mondiale è lontano e si ha la sensazione di aver perso una grande occasione.

 





 

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Foto: Valerio Origo

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