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Mourinho alza la voce: lo United disperato. Il portoghese chiede rinforzi e il rientro dei nazionali

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Lo scorso anno sono stati gli unici folli capaci di reggere seppur per breve tempo l’illusione di poter tenere il passo di un Manchester City irraggiungibile, con gli uomini di Pep Guardiola capaci all’ultima giornata di trovare quella vittoria allo scadere capace di far chiudere i citizens a quota 100 punti tondi. Nulla da fare per uno United in grado di ottenere un bottino di punti buono, ma decisamente lontano da quello che i cugini hanno totalizzato, anche per merito di una campagna acquisti faraonica, dai terzini sino all’attacco.

Quest’anno Mourinho, alla terza stagione coi Red Devils, alza per la prima volta la voce dopo aver chiuso a zeru tituli la scorsa annata. La prima era stata molto positiva, tre titoli e soprattutto la vittoria dell’Europa League come ciliegina sulla torta: l’anno seguente l’arrivo di Lukaku avrebbe dovuto consolidare e raddoppiare l’importanza dei successi di Mou, così non è stato, deludendo soprattutto in Champions attraverso l’imprevista eliminazione sin dagli ottavi di Champions League, contro il Siviglia di Vincenzo Montella. José Mourinho dovrà lottare per dare una nuova identità a una squadra che ha smesso di entusiasmare.

Ciò nonostante lo Special One si è confermato tale, ottenendo il rinnovo e resistendo dalle accuse dei tifosi, ancora piuttosto tiepide. Eppure, le invocazioni dell’ex Inter, tardano a trovare un feedback della società: un solo acquisto degno di nota, quello del centrocampista brasiliano Fred dallo Shakthar per 57 milioni, decisamente troppo poco per ripristinare il gap dal City. Negli ultimi giorni si è chiuso anche per il terzino destro del Porto Diogo, 22 milioni la cifra spesa, ma i grandi nomi accostati al Manchester non sono arrivati: l’ultimo tentativo, invano, ancora una volta per Perisic. Resistenza trovata sia da parte della società di Suning che, questa volta, anche dal giocatore che invece lo scorso anno avrebbe fatto carte false per volare oltre manica.

Una Premier League ridimensionata dai grandi colpi della A, ma che suscita curiosità per l’arrivo di Sarri al Chelsea e soprattutto da un super mercato del Liverpool di Klopp, finalista di Champions League. Da Fekir a Shaqiri, fino a Naby e Allison: i Reds sono finalmente pronti a ritentare la corsa a un titolo che manca da troppo tempo. Buon mercato anche di un Arsenal che apre una nuova era, dopo 20 anni di Wenger, con Emery reduce dagli insuccessi al Psg.

Una lotta serrata che vede ancora una volta il City favorito, sebbene cerchi disperatamente quel successo in Europa che a Pep manca dai tempi del Barça, dopo i fallimenti al Bayern e i primi 2 anni in Inghilterra. La Premier mette di fronte alla prima giornata l’ex campione Leicester al Manchester di Mou, si gioca all’Old Trafford. Le quote bwin vedono gli uomini di casa nettamente favoriti a 1.40: un eventuale pareggio è dato a 4.40 mentre la vittoria ospite dei ragazzi capitanati da Vardy è quotata 7.75 volte la posta.

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