Pallanuoto
Pallanuoto, la grande occasione persa dal Settebello. L’Italia più forte da 7 anni sbaglia la partita più importante
C’è davvero tanto da recriminare al termine della semifinale giocata ieri sera alla Picornell di Barcellona. Il Settebello, uno dei più forti visti forse addirittura dal Mondiale di Shanghai 2011, quello vinto dagli azzurri, sbaglia la partita più importante ed esce sconfitto nel penultimo atto degli Europei di pallanuoto in terra spagnola proprio con la nazionale di casa, di misura.
Si può sicuramente discutere su ciò che è accaduto allo scadere: Pietro Figlioli, con la forza della disperazione, aveva trovato la rete del pareggio che sarebbe valsa i tiri di rigore. Palla che dopo qualche rimpallo è finita alle spalle di Lopez Pinedo, varcando completamente la linea di porta iberica. Se ne sono accorti tutti, i giocatori in campo, i tifosi ed il pubblico da casa: solo gli arbitri hanno deciso di lasciar giocare. Grave errore arbitrale, al quale si potrà rimediare dal prossimo anno con l’aiuto della tecnologia, così come accade nel calcio.
Lo stesso Figlioli, così come il ct Sandro Campagna, non hanno cercato scuse però nell’intervista post gara. Un match nel quale gli azzurri hanno per lunghi tratti dominato, è sfuggito via per alcuni errori individuali e di squadra, che non si erano praticamente mai visti in queste settimane. L’inizio della manifestazione continentale era stato mostruoso infatti per Di Fulvio e compagni, soprattutto in fase difensiva: dieci reti subite in totale, nel giro di quattro partite, invece ieri ne erano arrivate quattro nei primi due quarti. È venuta a mancare (anche se le responsabilità sono tutt’altro che sue) anche una prestazione monstre di Marco Del Lungo: il portierone dell’AN Brescia aveva abituato bene i tifosi azzurri, con alcune partite da dieci in pagella, mentre ieri è rimasto sulla sufficienza. A livello offensivo gli azzurri si sono affidati, com’era ovvio che fosse, alla vena positiva di Francesco Di Fulvio, autore di una tripletta in un momento fondamentale della gara: la difesa iberica però ha iniziato a raddoppiare sul finale sul pescarese che non è più riuscito a trovare spazi. La percentuale piuttosto bassa con l’uomo in più (al contrario di quella dei padroni di casa) va sicuramente a pesare sul risultato conclusivo.
Ora non c’è spazio per guardarsi indietro: sabato si gioca per il podio, in una sfida di lusso con i campioni del mondo della Croazia. Tornare a medaglia, anche se a livello continentale, può essere comunque da grande stimolo verso il biennio che arriverà, quello che porterà ai Giochi Olimpici di Tokyo, dove la nazionale tricolore punta sicuramente in grande.
gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: katacarix / Shutterstock.com