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Pentathlon, Europei 2018: Italia, così non va. Che regresso da Rio 2016, azzurri sempre comprimari

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Finora la stagione del pentathlon moderno per l’Italia è stata deludente: nelle prove individuali (specialità olimpiche) è arrivato solo un podio in Coppa del Mondo per mano della solita Alice Sotero. Per il resto è stato buio pesto: a confermare questa tradizione negativa gli Europei senior conclusi oggi in Ungheria. L’argento odierno della staffetta mista non cancella una rassegna continentale davvero grigia per gli azzurri.

Nelle prove individuali il miglior risultato è stato il 16° posto di Francesca Tognetti, che a lungo ci aveva fatto sperare anche in una medaglia, prima di crollare nel laser run. Questo non può davvero bastare: se questo è il nostro livello europeo, cosa faremo ai Mondiali, dove tra l’altro già lo scorso anno andammo male?

Forse questa è la stagione peggiore da un decennio a questa parte, e dire che le Olimpiadi di Rio sono lontane appena due anni: Riccardo De Luca quinto a nove decimi di secondo dal podio ed Alice Sotero settima (ottava sul campo, ma poco cambia nella nostra analisi), eppure sembrano passati anni luce.

Azzurri male, e ciò si riverbera nelle classifiche a squadre, dove l’Italia aveva sempre fatto bene, ed ora non solo si ritrova giù dal podio, ma anche lontana dal gradino più basso. La staffetta mista, che tre vittorie ci aveva regalato nel circuito maggiore, non può salvare la baracca, non questa volta.

Dal lungo ritiro del Sestriere, qualcosa si è rotto, qualcosa è cambiato. Il biennio post olimpico volge al termine, ora si inizia a fare sul serio: il percorso di qualificazione a Tokyo 2020 è vicino e gli azzurri al momento pagherebbero dazio. Onoriamo i Mondiali, c’è un mese e mezzo per prepararli, e poi pensiamo alle Olimpiadi.





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Foto: FIPM

robertosantangelo@oasport.it

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