Calcio
Ripescaggi Serie C: tutte le squadre in lizza. Ma occhio ai ricorsi. Un rebus di difficile soluzione
Parlare di caos nel calcio italiano non rende l’idea di quanto stia avvenendo tra Serie A e Serie C riguardo alle irregolarità su plusvalenze e conti in rosso delle società coinvolte. Legali impegnati in materia di diritto sportivo più degli agenti di calciomercato per la campagna di rafforzamento delle squadre. Ci si potrebbe dilungare in altre ironie ma la situazione è drammatica.
Focalizzandoci nella Serie C, il contesto non è allegro. Ad essere cadute sotto la mannaia dei conti in rosso ci sono realtà come Mestre, Andria e Reggio Emilia, caso quest’ultimo davvero incredibile. Estromessa dalla finale promozione per un rigore piuttosto dubbio, la Reggiana non sarà al via della C e costretta ripartire dalla categoria riservata ai Dilettanti. Un futuro incerto per una società con una storia importante, il cui destino è nelle mani del primo cittadino Luca Vecchi, che nella giornate passate aveva manifestato cauto ottimismo.
Sono invece in attesa del giudizio della Covisoc Lucchese, Cuneo e Matera, in data odierna, che hanno presentato nei termini previsti il proprio ricorso. Con il posto lasciato libero dal Bassano sono quattro le caselle da riempire ma potrebbero anche essere sette dopo i ripescaggi della Serie B. Alla finestra ci potrebbero essere le squadre B (con la Juventus in prima fila), Prato, Cavese e Como. Il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina, in un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, ha così commentato: “A ora sono due le squadre B interessate (Juventus e Milan, ndr). Forse ci sarà una terza squadra se si libera un altro posto. Mi risulta che Roma, Samp, Torino e Udinese sono d’accordo, ma vorrebbero aspettare il 2019. Per il resto, faremo tre gironi da 18 squadre l’uno”.
Al banchetto dei ripescaggi di B potrebbero però esserci altri invitati. Il Novara è tra questi dal momento che, come riporta la Gazzetta dello Sport, il Tribunale Federale ha imposto alla Figc di cancellare dai criteri di idoneità ai ripescaggi l’aver scontato nelle tre stagioni precedenti sanzioni per il mancato pagamento di stipendi, ritenute e contributi. Un qualcosa che rimette in gioco anche il Catania, essendo caduta in prescrizione la condanna per illecito sportivo nel 2015. Pertanto il club piemontese ed etneo sono in lizza per il torneo cadetto sempre prestando ascolto a quel che deciderà la Covisoc sull’Avellino visto che al club irpino sono state contestate delle irregolarità sulle fideiussione Finword e il mancato rispetto dei termini di deposito.
In questo senso bisognerà attendere anche l’esito dei processi in atto. Nel caso in cui il Cesena dovesse lasciare libero il proprio posto perché retrocesso in C per le plusvalenze e non perché fallito, sarebbe l’Entella a sfruttare la situazione. In caso di fallimento, come il Bari, sarebbero due i posti a disposizione ed andrebbero ad una ripescata ovvero Novara e Catania.
Davvero difficile dare un senso a tutto quel che sta avvenendo. La Federazione, intanto, ha comunicato i costi dei ripescaggi: 700.000 euro per la B, 300.000 per la C, il termine ultimo è il 27 luglio. Il 31 di questo mese sapremo quali squadre saranno in Serie B e quali in Serie C.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Dziurek / Shutterstock.com