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Roberto Mancini: “Scelta l’Italia per amore e cuore, ci sarà da lavorare. I giovani? Bisogna solo aspettare”

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Roberto Mancini è chiamato al difficile compito di risollevare la Nazionale Italiana di calcio dopo la mancata qualificazione ai Mondiali 2018: il nostro movimento è all’anno zero, è stato toccato il punto più basso degli ultimi 60 anni e il nuovo CT dovrà inventarsi qualche magia per riportare in auge gli azzurri. Si ripartirà a settembre con la Nations League, poi le qualificazioni agli Europei 2020: obiettivi da non fallire se si vuole davvero ritornare al posto che compete storicamente al nostro Paese.

L’ex allenatore di Inter e Zenit è oggi stato insignito del premio sportivo internazionale Nicola Ceravolo e Catanzaro ha spiegato i motivi che lo hanno portato ad accettare il ruolo di CT: “Quando ho scelto di accettare il ruolo di Ct della Nazionale italiana ho fatto una scelta d’amore e di cuore, perché quando c’è la possibilità di allenare la squadra della tua nazione tutte le altre cose passano in secondo piano. Ho solo deciso di accettare. Era semplicemente arrivato il momento. Ci sarà da lavorare, ma spesso si arriva alle vittorie proprio attraverso i momenti difficili ed impegnandosi con serietà“.

Roberto Mancini è stato chiamato anche a parlare in merito alla mancanza di talenti in Italia e alla difficoltà di allestire una formazione con giocatori titolari nelle proprie squadre di club: “Questa è solo questione di tempo e di attesa. Magari ci sono giovani che non tutti conoscono perché non giocano nelle squadre di testa, ma che hanno qualità che pian piano verranno fuori“.

 





Foto: thelefty / Shutterstock.com

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