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Softball, Mondiali 2018: obiettivo seconda fase per l’Italia. Qualificazione difficile ma non impossibile

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Meno due al debutto dell’Italia ai Mondiali di softball di Chiba. Giovedì 2 agosto alle ore 13.00 italiane (in Giappone saranno le 20.00), le azzurre disputeranno il loro primo incontro proprio con le padrone di casa. Il modo peggiore probabilmente per aprire un Mondiale ma una conferma del livello della competizione. L’Italia è stata inserita nel gruppo B, quello che, almeno sulla carta, sarà dominato da Giappone e Canada.

La formula del torneo prevede due gironi da otto squadre, con le migliori quattro dei due raggruppamenti che avanzeranno ai playoff che assegneranno il titolo (con il page system). Per le altre, invece, il torneo non termina perché ci saranno comunque i piazzamenti di consolazione. Ovvero quello che l’Italia vuole evitare. Il manager Enrico Obletter è stato chiaro nell’intervista rilasciata ad OA Sport: Il Mondiale sarà soddisfacente se ci qualificheremo alla seconda fase, altrimenti non lo sarà“.

Parole chiare e inequivocabili. Obletter ha assunto l’incarico di guidare l’Italia a inizio 2017 con un obiettivo preciso: portare le azzurre a Tokyo 2020, quando il softball tornerà alle Olimpiadi. Per farlo il manager ha avviato un nuovo ciclo, puntando sui giovani talenti che la scuola italiana continua a sfornare. In quest’ottica va letta la scelta di inserire nel roster tre giocatrici dell’Under 19, che sono andate ad unirsi ad un gruppo che ha cominciato il suo percorso lo scorso anno, con gli Europei di Bollate chiusi al secondo posto. Dodici mesi dopo l’Italia si presenta in Giappone sempre giovanissima (le più “esperte” hanno 29 anni) ma ancora più forte e volenterosa di stupire.

Per qualificarsi l’Italia deve rientrare tra le prime quattro. Escluse Giappone e Canada, obiettivamente una spanna sopra al resto del girone, le azzurre dovranno giocarsela con Australia, Cina, Venezuela e Gran Bretagna, con il Botswana a fare da fanalino di coda. La Nazionale ha già dimostrato di saper battere sia sudamericane che britanniche, mentre più fatica potrebbe fare contro le altre due squadre, con le quali ha perso l’ultimo precedente, a febbraio all’Asia Pacific Cup.

Le carte in regola per superare il turno, però, ci sono tutte. Ci sono il talento ma soprattutto la voglia di lottare e di combattere. Obletter ha insistito particolarmente proprio sull’aspetto mentale. Le azzurre dovranno giocare al massimo, limitando gli errori ma soprattutto con l’approccio giusto, scendendo in campo sempre per vincere, partita dopo partita. La crescita passa anche da qui, dall’ingresso nell’elite mondiale.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Stefano Arnaboldi

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