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Tennis, Fabio Fognini e Marco Cecchinato: il Masters di Londra non è un sogno impossibile
Il 23 luglio 2018 sarà una data da ricordare per il tennis italiano. Fabio Fognini ha trionfato a Bastad e qualche ora dopo è toccato a Marco Cecchinato far suo il torneo di Umag. Due “semplici” ATP 250, il cui significato, però, va oltre. Il tennis italiano sta rifiorendo e vivendo un periodo di splendore come non capitava da anni.
Su Fognini non ci sono mai stati dubbi. Il ligure è stato la certezza del tennis azzurro negli ultimi due lustri, aspetto troppo spesso dimenticato in favore dei suoi alti e bassi in campo, specie caratteriali. Ma il talento è fuori discussione. Quello di Bastad è il settimo titolo individuale, arrivato dopo una stagione sulla terra da cui era uscito con un piede malandato e una parentesi sull’erba a Wimbledon che un po’ di amaro in bocca l’aveva lasciato. Fabio si è rituffato sulla terra e l’ha fatto centrando già il bersaglio grosso. Un risultato che gli ha consentito di guadagnare una posizione in classifica e salire in 14esima, a -1 dal suo best ranking e con l’obiettivo dichiarato di dare l’assalto alla top ten.
Cecchinato è invece la grande scoperta di quest’anno. Tutto è cominciato con l’inizio della stagione del rosso e quell’ingresso da lucky loser in tabellone a Budapest. Lì è arrivato il primo trionfo in un torneo ATP, seguito da quello di Umag ieri. In mezzo, però, c’è la cavalcata di Parigi, quando il Ceck è stato in grado di spingersi fino alla semifinale del Roland Garros, battendo sulla sua strada niente meno che Novak Djokovic, quello che un mese più tardi sarebbe tornato a vincere uno Slam a Wimbledon. La vittoria di ieri è ancor più preziosa in quest’ottica, perché riprendere il cammino dopo la sbornia dello Slam parigino non era affatto semplice. Ma Marco ha la testa giusta.
Fabio Fognini e Marco Cecchinato. Sono loro i protagonisti del tennis tricolore, pronti a trascinare il movimento italiano anche in Davis. Ma se ne riparlerà il prossimo anno perché prima c’è il 2018 da portare a termine. I due azzurri ora occupano la decima (Marco) e la dodicesima posizione (Fabio) nella Race, la classifica annuale che determina la qualificazione al Masters di Londra (i primi otto). Sognare non è vietato e non è affatto impossibile vedere un italiano nel torneo di fine anno. Ma c’è ancora tanto da giocare tra cui uno Slam, lo US Open. Una prova del nove per entrambi, perché a breve arriverà il momento di staccarsi dal cordone dell’amata terra rossa e misurarsi con il veloce americano, su cui sia Fognini che Cecchinato hanno i colpi per far bene.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: jctabb / Shutterstock.com