Seguici su

Ciclismo

Tour de France 2018, buone sensazioni per Vincenzo Nibali. Sul Mur de Bretagne le prime risposte

Pubblicato

il

Buone sensazioni, non era un arrivo proprio adatto alle sue caratteristiche“. Con queste parole Paolo Slongo, storico preparatore atletico di Vincenzo Nibali, ha commentato la prestazione odierna del capitano della Bahrein-Merida nella quinta tappa del Tour de France 2018.

Lo strappo conclusivo di Quimper, poco più di un chilometro al 4,8% di pendenza media, strizzava l’occhio a corridori dotati di grande esplosività muscolare. Non è un caso che, ai -800 metri dall’arrivo, si sia mosso per primo il belga Philippe Gilbert, seguito dal connazionale Greg Van Avermaet, dal campione del mondo slovacco Peter Sagan e da Sonny Colbrelli. Con loro, ed è questa la notizia, c’era anche lo Squalo. In quel frangente il corridore siciliano ha guadagnato qualche metro su tutti i rivali per la classifica generale, Froome compreso.

Negli ultimi anni Nibali aveva sempre pagato dazio su arrivi di questo genere. Un fuoriclasse dotato di grande fondo, ma poco adatto a finali per scattisti. Un miglioramento netto, in parte maturato anche in seguito alla decisione di puntare sulle classiche di un giorno nella prima parte di stagione, con tanto di vittoria alla Milano-Sanremo. Il due volte vincitore del Giro d’Italia ha sviluppato un’ottima cadenza di pedalata anche su strappi brevi ed esplosivi.

Si può essere ottimisti, ma al tempo stesso consapevoli che il vero esame di maturità si paleserà domani. L’arrivo sul Mur de Bretagne, 2 km al 7% di pendenza media, provocherà distacchi certi tra i favoriti, naturalmente quantificabili in qualche manciata di secondi (per alcuni, tuttavia, potrebbero anche essere 20 o più). Uno strappo perfetto per corridori come lo spagnolo Alejandro Valverde ed il francese Julian Alaphilippe. In passato Nibali ha sempre sofferto sul Mur de Bretagne: nel 2015, nella tappa vinta dal francese Vuillermoz, accusò 10 secondi da Chris Froome. Domani, dunque, lo Squalo dovrà difendersi. Se dovesse riuscire a contenere i danni, le buone sensazioni odierne assumerebbero i contorni della consapevolezza in vista della determinante frazione di domenica 15 luglio sul pavé della Parigi-Roubaix.





Foto: Pier Colombo
Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità