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Tour de France 2018: gli scalatori. Tantissimi nomi a caccia di un piazzamento tra i migliori

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Mancano ancora pochi giorni al via del Tour de France 2018. Con i pochi chilometri dedicati alla cronometro individuale, l’edizione corrente si rivela una grande occasione per gli scalatori puri. Di conseguenza, tanti uomini di montagna hanno voluto rispondere presente all’appello per contrastare il dominio di Chris Froome alla Grande Boucle.

In ottica graduatoria generale, Nairo Quintana è tra i principali favoriti per la conquista del Tour: il 28enne colombiano va a caccia della Tripla Corona, ma resta ancora l’incognita della forma fisica: il Condor infatti ha corso pochissimo durante la prima metà di stagione, quindi andrà valutata la gestione delle forze nel corso delle tre settimane. Al suo fianco nel team Movistar gareggiano altri due grandi esperti sulle alture: Alejandro Valverde, lo spagnolo 38enne dominatore sulle salite esplosive e sui muri oltre che gregario di fiducia e allo stesso tempo uomo di classifica, e Mikel Landa, che se non trovasse spazio tra i migliori potrebbe puntare anche alla maglia a pois come nel Giro d’Italia 2017 salvo diversi ordini di squadra, nonostante l’obiettivo principale sia quello di aiutare il proprio capitano nelle frazioni più dure. Al corridore di Murgia, classe 1989, potrebbe risultare utile cercare un piazzamento nella classifica generale, dato che le gerarchie della casa ciclistica iberica potrebbero variare durante la corsa a tappe a seconda della condizione fisica dei singoli.

Romain Bardet ha già vinto tre tappe di montagna al Tour de France ed è salito sul podio nelle due edizioni precedenti. Tutto il pubblico di casa punta sul proprio portacolori, unica speranza di riportare il tanto ambito trofeo in mano ad un corridore transalpino a distanza di 33 anni. Il percorso pare favorevole alle caratteristiche del 27enne della AG2R, che nelle più complicate salite sa esprimere il suo massimo potenziale. In più quest’anno verrà affiancato da due gregari di spessore come i connazionali Pierre Latour e Alexis Vuillermoz. Tra gli scalatori francesi, ritorna a pedalare in territorio amico anche Pierre Rolland, che veste i panni di vice di Rigoberto Uran nel team Education First, con il colombiano che nonostante non sia uno scalatore puro sa difendersi in maniera egregia, come dimostrato con il secondo posto l’anno scorso.

Altro favorito come leader della classifica generale è Vincenzo Nibali: fortissimo in salita, specialista delle discese tecniche e a proprio agio sul pavé. Insomma, il capitano della Bahrain Merida possiede gli ingredienti per ben figurare nella 105a edizione della Grande Boucle, affiancato da uno scalatore italiano all’apice della propria carriera, Domenico Pozzovivo. Sulle strade francesi il siciliano incontrerà di nuovo colui che quattro anni fa gli diede una grande mano per vincere il Tour 2014, ossia Jakob Fulgsang (Danimarca), che quest’anno finalmente trova posto come uomo di punta dell’Astana e ha come obiettivo quello di entrare nella top-5.

Nonostante le sue doti più da passista che scalatore, Chris Froome rimane l’uomo da battere. Archiviato il caso sambutanolo, il britannico quattro volte vincitore del Tour negli anni precedenti ha dimostrato non solo di essere uno specialista nella cronometro, ma anche di andare forte in montagna staccando i diretti avversari in classifica generale nonostante la sua tecnica “sgraziata”. Il capolavoro realizzato al Giro d’Italia è la dimostrazione che il percorso della Grande Boucle di quest’anno non può spaventarlo. Il Team Sky ha costruito una squadra come al solito una spanna sopra rispetto a tutte le altre (fatta eccezione per la Movistar), con i suoi tanto fidati Geraint Thomas e Michal Kwiatkowski, ma anche il principale candidato alla maglia bianca Egan Bernal, colombiano classe 1997 considerato il miglior scalatore della sua generazione che nella stagione odierna si è già tolto qualche grande soddisfazione, tra cui due successi di tappa e il primo posto nella classifica generale della Colombia Oro y Paz e del Giro di California.

Richie Porte vuole dare uno schiaffo alla sfortuna che negli anni precedenti gli ha impedito di salire sul podio della corsa ciclistica più famosa a livello globale. Il 33enne australiano, neo vincitore del Giro di Svizzera, punta a ritagliarsi uno spazio tra i migliori tre della graduatoria finale, obiettivo molto complicato specie per uno che non ha mai dimostrato continuità sulle tre settimane. Il capitano della BMC viene affiancato dallo statunitense Teejay Van Garderen e dal corridore del Bel Paese Damiano Caruso, due ottimi scalatori ma non ancora da classifica generale. Potrebbe facilmente entrare nella top-10 anche il britannico Adam Yates della Mitchelton-Scott, secondo miglior giovane due anni fa proprio in territorio transalpino, con Mikel Nieve compagno di squadra. La Quick Step Floors non punta solo alle ruote veloci (Fernando Gaviria e un treno tutto per lui) ma schiera anche due uomini di montagna, il transalpino Julian Alaphilippe ed il lussemburghese Bob Jungels, anche se per entrambi l’obiettivo sarà quello di aggiudicarsi dei successi parziali. Di nazionalità dei Paesi Bassi Bauke Mollema della Trek Segafredo, che potrebbe rimanere nel gruppo dei migliori sulle alture alpine e pirenaiche. Per quanto riguarda la maglia a pois il ciclista di casa Warren Barguil vuole ripetere il primo posto nella classifica scalatori per la seconda volta consecutiva, ma dovrà fare i conti con un altro specialista delle tappe di montagna che ogni volta che partecipa lascia sempre il segno, il polacco Rafal Majka che corre per il team Bora Hansgrohe.





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