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Ciclismo

Tour de France 2018, iniziano le Alpi! Grand Bornand, La Rosiere e Alpe d’Huez, tre tapponi decisivi

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Dopo nove tappe sostanzialmente interlocutorie, dove il volto della classifica attuale è determinato da una cronometro a squadre e da una serie infinita di cadute, il Tour de France 2018 entra finalmente nel vivo. Quest’anno, come nel 2014 quando vinse Vincenzo Nibali, si affrontano le Alpi prima dei Pirenei. Da domani a giovedì assisteremo a tre tapponi che definiranno concretamente i veri valori in campo.

La decima tappa da Annecy a Le Grand Bornand, 158,5 km di lunghezza, offre svariate interpretazioni tattiche. Tre GPM di prima categoria ed un Hors Categorie da affrontare, il Col de Romme (8,8 km all’8,9% di pendenza media). L’ultima ascesa, il Col de la Colombiere (7,5 km all’8,5%), terminerà a 14 km dall’arrivo, che sarà preceduto da una discesa. Chi sta bene, dunque, potrebbe scavare sin da subito distacchi importanti. Una squadra come la Movistar, con ben tre capitani come gli spagnoli Mikel Landa ed Alejandro Valverde ed il colombiano Nairo Quintana, potrebbe davvero infiammare la corsa, anche con attacchi da lontano. Non sarà facile, ad ogni modo, scardinare la solidità del Team Sky, pronto come di consueto a mantenere il più chiusa possibile la corsa. Sarà un esame molto importante per Vincenzo Nibali, forse decisivo. Sui brevi strappi in salita sinora ha dimostrato una eccellente condizione, mentre sul pavé non ha convinto del tutto, mantenendosi sempre nascosto e senza mai prendere l’iniziativa. Se lo Squalo starà bene, potrebbe anche tentare la sortita nella discesa conclusiva.

Mercoledì 18 luglio si svolgerà l’undicesima tappa da Albertville a La Rosiere. Considerato il chilometraggio molto contenuto (appena 108,5 km), aspettiamoci ritmi folli sin dalle battute iniziali: molti corridori potrebbero pagare un prezzo salatissimo, magari non avendo recuperato al meglio le fatiche del giorno precedente. I due GPM Hors Categorie, Montée de Bisanne e Col du Pré sono posti nella prima parte della tappa, con il secondo che terminerà ai -51 km dall’arrivo. Difficile, ma non impensabile che qualcuno decida di muoversi così da lontano (Chris Froome al Giro docet), magari nel tentativo coraggioso di sconvolgere la classifica. L’arrivo in salita di La Rosiere, seppur GPM di prima categoria, non farà grossa selezione (17,6 km pedalabili al 5,8%).

Il grande tappone è atteso poi per giovedì 19 luglio. Da Bourg-Saint-Maurice alla mitica all’Alpe d’Huez, 175,5 km forse decisivi. Sarà la frazione regina della Grande Boucle. Prima due salite infinite, Col de la Madeleine (25,3 km al 6,2%) e Col de la Croix de Fer (29 km al 5,2%), che certamente resteranno nelle gambe, poi sarà battaglia totale sull’Alpe d’Huez, una delle salite più dure di Francia, 13,8 km all’8,1% di pendenza media. In questa tappa davvero potrebbero fioccare distacchi importanti. Chi ne ha di più in salita dovrà necessariamente attaccare. Sarà la resa dei conti.

 





 

federico.militello@oasport.it

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