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Tour de France 2018: Julian Alaphilippe dopo le Alpi conquista i Pirenei, nessun problema per Geraint Thomas

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Tempo di Pirenei al Tour de France 2018: si riparte con la Grande Boucle, dopo l’ultimo giorno di riposo, e può esultare nuovamente la nazione di casa, nel segno di Julian Alaphilippe. Nella 16ma tappa, 218 km da Carcassonne a Bagnères-de-Luchon, il transalpino in maglia a pois trova un altro capolavoro: dopo la vittoria sulle Alpi si porta a casa anche quella nella terza settimana, dando spettacolo in discesa. Il gruppo maglia gialla anche oggi si studia e rimanda a domani i possibili attacchi: resta leader, in assoluta tranquillità, Geraint Thomas.

Partenza shock anche oggi: non sono i corridori ad essere protagonisti, ma gli eventi esterni. Dopo appena 30 chilometri, con la fuga ancora non sganciata, il gruppo è stato costretto a fermarsi: alcuni agricoltori hanno posizionato delle balle di fieno sulla strada, poi, secondo alcune dinamiche non chiare, sarebbe stato spruzzato spray al peperoncino che avrebbe colpito anche i corridori (costretti a richiedere l’assistenza medica). Dopo qualche minuto corsa ripartita e fuga che si sgancia di forza. Addirittura una cinquantina di uomini al comando: Simon Clarke (EF-Drapac), Silvan Dillier, Matthias Fränk, Pierre Latour (AG2R-La Mondiale), Simon Geschke, Soren Kragh, Edward Theuns (Team Sunweb), Warren Barguil, Maxime Bouet, Romain Hardy, Amäel Moinard, Laurent Pichon (Fortuneo-Samsic), Gorka Izagirre, Ion Izagirre, Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida), Adam Yates, Matthew Hayman (Mitchelton-Scott), Andrey Amador, Daniele Bennati, Marc Soler (Movistar), Damiano Caruso, Greg van Avermaet, Tejay Van Garderen (BMC), Kristijan Durasek (UAE Team Emirates), Julian Alaphilippe, Philippe Gilbert (Quick-Step Floors), Marcus Burghardt, Gregor Mühlberger (Bora-Hansgrohe), Magnus Cort, Michael Valgren (Astana), Edvald Boasson Hagen, Tom-Jelte Slagter, Julien Vermote (Dimension Data), Nils Politt (Katusha-Alpecin), Rudy Molard (Groupama-FDJ), Robert Gesink (LottoNL-Jumbo), Jelle Vanendert (Lotto-Soudal), Thomas Boudat (Direct Energie), Bauke Mollema, Julien Bernand, Koek de Kort, Jasper Stuyven (Trek-Segafredo), Christophe Laporte, Nicolas Edet, Dani Navarro (Cofidis), Marco Minaard, Guillaume Martin (Wanty-Groupe Gobert).

Il Team Sky lascia fare, ormai solito scenario, con la squadra della Maglia Gialla che gestisce la situazione lasciando andare gli attaccanti ad oltre 10′ di margine. Davanti si muove in solitaria Philippe Gilbert, ma nella discesa del Col de Portet-d’Aspet il belga finisce clamorosamente fuori strada (per fortuna senza gravi conseguenze). Scatti e controscatti davanti, il plotoncino si dimezza e restano P. Latour, G. Martin, D. Caruso, W. Barguil, B. Mollema, D. Pozzovivo, A. Yates, G. Izagirre Insausti, R. Gesink, J. Alaphilippe, R. Molard, A. Amador, A. Valgren, M. Frank, M. Soler, J. Vanendert e G. Muhlberger al comando.

Il tutto va a decidersi, com’era ovvio che fosse, sul Col du Portillon: ci provano Pozzovivo con Gesink, ma lo scatto giusto è quello di Adam Yates, che se ne va in solitaria. Il britannico scollina con una ventina di secondi di vantaggio su uno scatenato Julian Alaphilippe che si lancia all’inseguimento nell’ultima discesa: la pressione colpisce il corridore della Mitchelton-SCOTT che a 6 chilometri dall’arrivo finisce a terra e viene sopravanzato proprio dal transalpino. Trionfo solitario per Alaphilippe, per i piazzamenti spazio a Izagirre che ha regolato un acciaccato Yates, mentre quinto è Pozzovivo. Il gruppo, a circa 9′ di ritardo, arriva senza particolari attacchi (ci ha provato Mikel Landa, ma non con serie intenzioni), gestito al meglio dal Team Sky.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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