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Tour de France 2018, se le fatiche del Giro d’Italia non si fanno sentire…Condizione super per Dumoulin e Froome.

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Qualche settimana prima che prendesse inizio il Tour de France 2018 sorgevano molti dubbi sulla condizione fisica dei vari corridori che avevano partecipato anche al Giro d’Italia due mesi fa, in particolare sugli uomini di classifica Tom Dumoulin Chris Froome. Rimangiamoci tutto, perché oggi i rispettivi capitani di Sunweb e Team Sky hanno dimostrato di possedere una marcia in più in confronto ai principali avversari. Al termine dell’undicesima frazione il 27enne olandese e il keniano bianco sono giunti al traguardo soltanto dietro a Geraint Thomas di 20″, mentre il gruppetto dei migliori (Bardet, Nibali, Quintana, Roglic) ha tagliato la linea d’arrivo con un passivo di 59″ rispetto al leader della corsa.

Finalmente il tanto aspettato scossone in classifica. Dopo che ieri nessuno dei favoriti si è messo in mostra nè sul Col de Romme nè sul Col de Colombiere, nella giornata odierna abbiamo assistito ai primi attacchi in salita da parte dei pretendenti per il trionfo generale. Ha provato a rompere gli indugi la Movistar, lanciando Alejandro Valverde all’attacco ai -54km dall’arrivo, trovando sulla strada l’aiuto del compagno di squadra Marc Soler, ma il suo tentativo è stato braccato a 7km dalla conclusione. Azzecca il tempismo invece Tom Dumoulin, scappato in discesa insieme ad uno dei suoi gregari (-21km). L’olandese sulla salita finale ha raggiunto il 39enne iberico per poi lasciarlo sul posto dopo un secco “no” alla richiesta di cambio. L’ascesa verso La Roisiere rispecchia le caratteristiche dell’uomo di punta nelle gerarchie Sunweb, che procede a ritmo spedito a caccia di Mikel Nieve solo al comando, superandolo a pochi metri dal traguardo.

Discorso diverso per Chris Froome: mancano poco meno di 6km al traguardo quando Egan Bernal, penultimo uomo alla scorta del 33enne britannico, smette di tirare; a questo punto Geraint Thomas dovrebbe fare l’andatura del gruppo dei migliori, ma il gregario fidato del quattro volte vincitore del Tour decide di sorprendere il proprio capitano partendo in progressione alla ricerca di una manciata di secondi di abbuono preziosi in ottica graduatoria generale (il britannico arriverà primo al traguardo). Inizialmente colto alla sprovvista, Froome decide di contrattaccare: il primo tentativo che non comporta nessun vantaggio, ma la seconda frullata si rivela decisiva, mettendo in crisi i diretti rivali (ad eccezione di Daniel Martin, che tornerà per pochi chilometri alla sua ruota), in particolare Vincenzo Nibali, il quale inizialmente annaspa poi riesce a ricongiungersi insieme a Quintana, Bardet e Roglic.

Dopo dieci giorni e mezzo di tatticismi, il grande giro sulle strade francesi volge allo scoperto: alla vigilia dell’Alpe d’Huez ad avere più gambe paiono coloro che si sono piazzati nelle prime due posizioni al termine della Corsa Rosa dello scorso maggio (ovvero chi in teoria avrebbe dovuto possedere meno energie in corpo), mentre gli altri pretendenti hanno preferito preservarsi per la prossima tappa. E al termine di questa giornata si è capito che l’accoppiata Giro-Tour per Froome è più fattibile del previsto se gli avversari non decidono di muoversi.

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Foto: Pier Colombo

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