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Ciclismo

Tour de France 2018, senza Vincenzo Nibali regna la noia. Nessuno attacca, tappa da sbadigli sui Pirenei

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Grandi sbadigli in un caldo pomeriggio estivo. Nessun attacco e nulla di fatto tra gli uomini di classifica nella 16esima tappa del Tour de France: ci si aspettava grande spettacolo durante la prima frazione pirenaica tra Carcassonne e Bagnères de Luchon e invece nessuno ha osato fare la differenza, nessuno ci ha voluto provare, tutti intimoriti dopo il giorno di riposo nonostante il percorso permettesse qualche colpo di mano.

Tanta noia sotto il profilo tecnico e tattico nel corso di una giornata che si è accesa al chilometro 29 per la protesta di alcuni contadini che ha portato la polizia al lancio di lacrimogeni (danneggiando fisicamente anche alcuni atleti e dimostrando ancora una volta le lacune degli organizzatori) e per la brutta caduta di Philippe Gilbert lungo la discesa del Portet d’Aspet (fortunatamente nulla di grave ma abbiamo vissuto alcuni momenti di paura), anche se non va dimenticato il bell’attacco di Julian Alaphilippe che è poi valso la vittoria al termine di una fuga numerosa. Ma dietro ritmi blandi e ben poco da annotare e arrivano tutti insieme: il Team Sky controlla la situazione, Geraint Thomas in maglia gialla conserva 1’39” di vantaggio sul compagno di squadra Chris Froome, Tom Dumoulin e Romain Bardet non hanno la forza per provarci, la Movistar ha i numeri sulla carta ma in pratica non fa nulla (troppo poco la fiammata di Landa).

Oggi è proprio mancata la fantasia di Vincenzo Nibali: l’estro, il cuore, il coraggio, le abilità dello Squalo avrebbero sicuramente messo pepe in una tappa come questa con venti chilometri in salita e delle discese interessanti dove si poteva osare qualcosina. Intanto un giorno in meno e una fatica in meno per chi punta alla vittoria finale: davvero basteranno i 65 chilometri di domani e la tappa del Tourmalet, prima della cronometro di sabato, per scaldare questa Grande Boucle decisa da cadute e incidenti più che da grandi azioni?

 





(foto Valerio Origo)

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