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Ciclismo

Tour de France 2018: un corridore in meno per ogni squadra. Cosa cambia tatticamente? Sky meno dominante?

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Una delle più grandi novità del ciclismo recente è stata quella introdotta dall’UCI nel settembre del 2017: sono stati ridotti ad otto corridori per squadra infatti i membri per quanto riguarda le grandi corse a tappe. Un rischio calcolato, viste le tante vicissitudini nei grandi giri: le cadute, spesso e volentieri per il sovraffollamento, avevano costretto tanti dei favoriti a salutare le possibilità di giocarsi il tutto per tutto fino alla frazione conclusiva.

Scenario già testato, per la prima volta in assoluto, allo scorso Giro d’Italia, che si è disputato in quel di maggio. Il gruppo è sembrato comunque molto folto, ma c’è da dire che la percentuale di cadute di massa è davvero molto diminuita. In chiave tattica non è praticamente cambiato nulla: un gregario in meno (spesso si è anche deciso di lasciare a casa un velocista per favorire i capitani), ma in generale il lavoro delle squadre è stato identico a quello visto nelle passate stagioni.

Cosa succederà al prossimo Tour de France? L’edizione numero 105 che scatterà sabato prossimo dalla Vandea vede in partenza una squadra nettamente al di sopra di tutte le altre. Si tratta del Team Sky di Chris Froome, grande favorito della vigilia. Otto uomini sulla carta di livello spaziale, con un paio di corridori che sarebbero stati capitani in ogni altra compagine (Geraint Thomas ed Egan Bernal su tutti). La differenza si dovrebbe vedere soprattutto per quanto riguarda la cronometro a squadre: lo squadrone britannico potrebbe addirittura rifilare da uno a due minuti a tutti i rivali. La concorrenza, soprattutto per quanto riguarda gli scalatori, è avvisata.

 





gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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