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Tour de France 2018, Vincenzo Nibali a fasi alterne. Bene sugli strappi, guardingo sul pavè. Le Alpi diranno se è da podio

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Prima settimana sulla difensiva per Vincenzo Nibali al Tour de France 2018. Alla vigilia della decima frazione lo Squalo è 12° in classifica generale, distante 1’48” dall’attuale maglia gialla Greg Van Avermaet. Il capitano della Bahrain-Merida tallona il diretto rivale Chris Froome in graduatoria, con il britannico avvantaggiato di appena 6 secondi, rimanendo in piena corsa per ottenere la leadership provvisoria sulle Alpi.

Il percorso nella prima parte della 105a edizione della Grande Boucle non era di certo adatto alle caratteristiche del siciliano. Nella cronometro a squadre di Cholet il proprio team ha sofferto come prevedibile, pagando un ritardo superiore al minuto dagli uomini Sky del quattro volte vincitore del Tour e 31 secondi dall’Education First di Rigoberto Uran. Fortunatamente il siciliano aveva accumulato un discreto vantaggio al termine della prima frazione, quando una caduta nel plotone negli ultimi chilometri aveva spezzato il gruppo in diversi tronconi fino al traguardo, ma il capitano della Bahrain-Merida era riuscito a schivare il pericolo, attento a mantenere le prime posizioni della corsa.

Limitati i danni dopo il primo ostacolo, il fuoriclasse italiano si è difeso alla grande sui primi veri e propri strappi dell’edizione corrente del Tour. Sul traguardo di Quimper (ultimo chilometro con il 4,8% di pendenza media) Nibali ha chiuso in decima posizione, il migliore degli uomini di classifica, dimostrando di possedere una gamba pimpante in vista dell’arrivo sull’esplosivo Mur-de-Bretagne, dove tre anni fa il 33enne messinese perse terreno dai big. Al termine della sesta tappa vengono confermati gli ottimi segnali del corridore nostrano, rimasto a ruota di Nairo Quintana, guadagnando addirittura una manciata di secondi su Froome staccatosi nei metri conclusivi.

Ci si aspettava un’altra impresa sul pavé da parte del capitano della Bahrain-Merida a quattro anni di distanza dalla magia che gli permise di conservare il simbolo del primato fino ai Campi Elisi (lasciandolo per un solo giorno sulle spalle di Tony Gallopin). Invece Nibali ha preferito rimanere guardingo sui 22km di pietre dell’Inferno del Nord, ricucendo uno strappo che si era formato nel gruppo circa a metà del percorso per poi mantenere il contatto con gli altri uomini di classifica fino all’arrivo.

Domani il primo tappone alpino, da Annecy a Le Grand-Bornand, dove si attraversano ben tre GPM di prima categoria e un HC (il Montée du plateau des Glières, 6km all’11.2%). E’ il primo crocevia per gli uomini di classifica, con il nostro portacolori che avrebbe l’occasione per fare la differenza sulla lunga discesa tecnica ai -14.5km che imbocca verso il traguardo, prima però è costretto a mantenere il passo dei diretti rivali nelle scalate precedenti.





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Foto: Pier Colombo

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