Ciclismo
Tour de France 2018, Vincenzo Nibali deve difendersi sul Mur de Bretagne. Obiettivo limitare i danni su un arrivo troppo esplosivo per lo Squalo
Ancora con il coltello tra i denti, ancora cercando di gettare il cuore oltre l’ostacolo, ancora dando l’anima per non perdere terreno e per restare in corsa, ancora contro tutto tutti. Vincenzo Nibali deve correre sulla difensiva nella tappa odierna al Tour de France: la frazione che si concluderà sul Mur de Bretagne non sembra essere congeniale alle caratteristiche dello Squalo che rischia di soffrire quello strappo insidioso, un’ascesa di 2 chilometri al 6,9% di pendenza media dove è necessario essere esplosivi e su cui potrebbe perdere dei secondi preziosi nei confronti degli altri big che lottano per la maglia gialla. L’obiettivo del siciliano è chiaro: limitare i danni, perdere il minor tempo possibile e restare abbondantemente in corsa aspettando le tappe più adatte alle proprie caratteristiche per piazzare una stoccata delle sue.
Vincenzo Nibali sembra avere un’ottima forma fisica e la sua condizione sembra convincente, ieri ha mostrato una gamba in grande spolvero nell’ultimo chilometro di una tappa insidiosa e particolarmente mossa, si era messo in luce anche durante la cronometro a squadre: insomma lo Squalo sembra essere arrivato alla Grande Boucle nel miglior modo possibile, pronto per andare a caccia del secondo trionfo in carriera dopo l’apoteosi del 2014 ma prima del pavé della Roubaix, prima delle Alpi e dei Pirenei bisogna superare la ribattezzata Alpe d’Huez della Bretagna dove si è già arrivati nel 2011 e nel 2015. La classifica sicuramente subirà un piccolo scossone e la speranza è che il capitano della Bahrain Merida non perda troppo terreno nei confronti dei suoi avversari diretti: al momento è a 11” da Chris Froome e a 15” da Richie Porte, sulla carta migliori di lui su questa tipologia di salite. Soprattutto fa paura Alejandro Valverde che potrebbe davvero fare saltare il banco su uno strappo molto vicino per tipologia al Muro di Huy (lo spagnolo dovrebbe lottare per la vittoria con Alaphilippe).
Il 33enne è chiamato a correre sulla difensiva, perdere magari una decina di secondi dagli altri big potrebbe essere positivo per poi guardare con più fiducia alla tappa sulle pietre dell’Inferno del Nord dove si spera di replicare la magia di quattro anni fa. Prima di cercare il colpo da scacco matto attorno a Roubaix bisognerà però arroccarsi sul Mur de Bretagne e difendersi col cuore dello Squalo che non molla mai un centimetro.
(foto Pier Colombo)
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