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Ciclismo

Tour de France 2018, Vincenzo Nibali guardingo sul pavé. Lo Squalo sulla difensiva

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C’era tanta attesa attorno a Vincenzo Nibali e alla nona tappa del Tour de France (con 22 chilometri sul pavé), i tifosi italiani sperano in una nuova magia a quattro anni di distanza dallo show che lo Squalo esibì alla Grande Boucle involandosi verso la maglia gialla ma oggi le condizioni erano totalmente differenti: splendeva il sole sulle pietre della Roubaix, la polvere non era lontanamente paragonabile alle difficoltà scaturite a causa del fango e della pioggia nel 2014, probabilmente anche la situazione in gruppo era differente e gli equilibri tra i pretendenti al simbolo del primato non sono saltati.

La tappa ha portato in dote solo grandi cadute che hanno costretto Richie Porte al ritiro e che sono costate secondi preziosi ai vari Rigoberto Uran, Mikel Landa e Romain Bardet. Nibali è invece rimasto guardingo, ha ricucito rapidamente un buco che si era creato e poi è sempre restato nel gruppo di testa accanto a Chris Froome, Tom Dumoulin e compagnia: il siciliano non ha azzardato un attacco e la sua condizione di forma non è sembrata delle più smaglianti, decidendo così di difendersi e di mantenere il contatto con gli altri favoriti della vigilia.

Il capitano della Bahrain Merida si è dichiarato comunque soddisfatto e contento per il risultato acquisito, sostanzialmente un nulla di fatto (è a soli 6” dal keniano bianco) alla vigilia del giorno di riposo che precede le prime tappe in montagna. Da martedì si inizia infatti a salire e sulle Alpi capiremo sicuramente quali sono i valori in campo e chi può puntare con maggiore convinzione al trionfo finale sui Campi Elisi di Parigi. Lo Squalo aveva convinto sul Mur de Bretagne, sugli strappi che portavano a Quimper e anche sui saliscendi della cronometro a squadre: che abbia fatto un lavoro mirato per avere una maggiore tenuta sulle durissime ascese di questa edizione del Tour de France, tralasciando magari qualcosina nella preparazione di tappe come quella odierna?

Tutto è possibile, ora bisogna ricaricare le pile per presentarsi in grande forma alla partenza di Annecy martedì mattina: da ora in poi ogni momento può essere decisivo per vincere o perdere la Grande Boucle, Nibali sogna l’apoteosi dopo il trionfo del 2014 ma anche un ritorno sul podio all’ombra dell’Arco del Trionfo potrebbe essere più che soddisfacente. Oggi è coperto ed è stato guardingo ma sulle Alpi…

 





(foto Valerio Origo)

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