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Tuffi grandi altezze, World Series Azzorre 2018: Alessandro De Rose esordirà nel maestoso sfondo dell’isola vulcanica

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Dopo l’emozionante tappa di Bilbao per la sola categoria maschile, le World Series dei tuffi dalle grandi altezze ritrovano anche le ragazze nel loro darsi. Il terzo round sarà una specie di ritorno alle origini, che si terrà alle Azzorre (Portogallo). Il maestoso sfondo sarà quello della minuscola ma affascinante isola vulcanica, e due dei quattro tuffi previsti nel programma saranno eseguiti sulla nuda roccia (i tuffi opzionali). Un qualcosa che lega i protagonisti di questo appuntamento lusitano ai pionieri dello sport di centinaia di anni fa.

Sarà dunque l’isoletta di Vila Franca do Campo, chiamata come il villaggio situato di fronte alla terraferma, ad essere teatro della sfida. Siamo reduci dal successo dell’americano Steven LoBue che ha centrato il bersaglio grosso a distanza di 3 anni nella stessa città spagnola, al cospetto di oltre 25000 spettatori che hanno sfidato la pioggia. Secondo posto per il campione in carica Jonathan Paredes, che dopo la brutta prestazione in Texas ha recuperato meritatamente terreno. In terza piazza, a completare la festa degli States, David Colturi, i cui tuffi sono stati quelli a più alto coefficiente di difficoltà. Ancora problemi invece per il 6 volte campione delle World Series Gary Hunt, lontano dal podio per la terza volta consecutiva (decimo). Una serie negativa che il britannico non aveva mai vissuto.

Bene, invece, il nostro Alessandro De Rose, sempre più convincente anche grazie al sesto posto ottenuto in Spagna. De Rose, bronzo iridato a Budapest, dovrà armarsi della stesso coraggio messo in mostra in terra magiara per affrontare da debuttante la nuda roccia. Essendo da quest’anno un permanent diver, il 26enne nativo di Cosenza può finalmente esibirsi nell’isola immersa nell’Atlantico: “Ho sempre seguito le gare in TV, ed ero geloso degli atleti che partecipavano a questa tappa. La difficoltà più grande è capire dove posizionare i piedi, perché è una superficie così irregolare. Anche la visualizzazione del tuffo è differente, in quanto si vede la roccia molto da più vicino, è diverso dal tuffarsi da una piattaforma. È una grande sfida sia per la mente che per il corpo. Ma personalmente, preferisco questo tipo di gara, perché ti permette di entrare in contatto con la natura. È il vero cliff diving“, le dichiarazioni dell’italiano alla vigilia.

Si tufferanno in un background così particolare anche le ragazze. Gli occhi saranno tutti puntati sulla messicana Adriana Martinez, attualmente leader della classifica generale. La 33enne di Città del Messico è una delle atlete che ha già vinto alle Azzorre, e ha dimostrato ampiamente la sua versatilità nel tuffarsi dalle rocce poste a 21 metri di altezza dalle onde oceaniche. Lo stesso vale per la due volte campionessa World Series, Rhiannan Iffland, vittoriosa nel 2016, ma nella prima gara del 2018 l’australiana ha deluso. Ne ha approfittato la wildcard Jessica Macaulay che si è assicurata la sua prima top3 al debutto ufficiale, oltre al record di singolo tuffo col maggior punteggio.

 

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: comunicato stampa RedBull Cliff Diving World Series 2017

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